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Animali e botti. La strage silenziosa di Capodanno

Manca davvero pochissimo al 31 dicembre, giornata in cui ci si appresta a salutare il vecchio anno e a dare il benvenuto al nuovo.
Il Capodanno o festa di San Silvestro, purtroppo per alcuni diventa l’occasione per un uso smoderato di fuochi d’artificio, talvolta estremamente pericolosi sia per umani che per animali.
Botti forti e rumorosi, spesso anche colpi di pistola che procurano morte e non allegria, il tutto dovuto ad una frenesia non tanto motivata se non da scelleratezza e dalla voglia di “esagerare” in maniera scorretta.

Il Capodanno, soprattutto per gli animali, è una notte di vero e proprio terrore essendo essi vittime ignare ed inconsapevoli di ciò che sta accadendo. Gli umani (ad eccezione di malcapitati) sono dotati di propria “incoscienza-cosciente” che fa agire insanamente nonostante si conoscano i pericoli che fuochi proibiti procurano in maniera devastante e spesso fatale, gli animali, invece, non sono in grado di capire ciò che accade intorno a loro percependo rumori assordanti ed impossibili essendo il loro udito molto più amplificato e sensibile rispetto al nostro, per cui una botta che potrebbe risultare esagerata per noi, diventa insostenibile per loro con conseguenze terribili di disorientamento, paura ed anche morte.

Le stime approssimative parlano di circa 5000 animali morti nella notte di San Silvestro, per non parlare di quelli gravemente feriti ed ustionati.
Infarti, sbandamenti, perdita dell’orientamento, panico, amputazioni causate da botti inesplosi o da quelli esplosi in maniera errata e tanto altro ancora sono causa di fatali conseguenze per i poveri randagi ed anche per gli uccelli che pur di scappare perdono il controllo e la vita, sbattendo impazziti contro finestre, palazzi o lampioni.
Gli animali che vivono in famiglia sono più tutelati e tranquillizzati dai proprietari premurosi ma nonostante ciò il disagio anche per loro è notevole e gli incidenti numerosi.

Per queste e tante altre motivazioni sarebbe più che necessario, soffermarsi a riflettere su ciò che sono costretti a vivere i poveri randagi e coloro che non hanno dove ripararsi vivendo paure ed angosce dalle quali non possono difendersi. Facciamo prevalere il senso civico e la coscienza e se per molti umani questo senso non dovesse prevalere allora sarebbe il caso di applicare una legge che vieti botti pericolosi ed assordanti con pene e multe eque che possano essere attuate in caso di contravventori.

Possibile che l’egoismo, la non-curanza del prossimo, rendono gli umani ciechi ed insensibili alle esigenze altrui? E’ mai possibile che l’indifferenza regna sempre sovrana facendo percorrere una strada irta di pericoli che genera morte, feriti, terrore? Uno scoppio assordante non può essere sinonimo di allegria e di augurio. Un boato non accoglie il nuovo anno in maniera decorosa. Prima di spendere soldi in inutilità dannose pensiamo agli animali indifesi, pensiamo a chi è in strada senza casa e riparo, pensiamo a chi è solo in preda al panico, pensiamo a chi potrebbe andare incontro alla morte per un capriccio, per comportamenti incivile ed incoscienti.

Bisogna festeggiare se lo si desidera ma in maniera adeguata e senza ledere gli altri, magari brindando, gettando coriandoli, con l’allegria di stelline luminose, bengala e spumante… ogni anno invece sembra un bollettino di guerra sia per umani, in particolar modo per bambini, altre vittime dell’ignoranza degli uomini e sia per gli animali la cui morte o ferimento mai viene resa pubblica, come se la loro vita non avesse alcun valore.

Facciamo che l’unico botto sia quello dello spumante, un augurio per il nuovo anno dove prevalga l’altruismo e la solidarietà anche con piccoli gesti e sane rinunzie.