Lo “scartellato” porta bene, la “scartellata” porta “seccia”. Ecco perché
Gen 16, 2016 - Domenico Ascione
Che toccare la gobba a di uno “scartellato” (gobbo, dal Napoletano) porti fortuna è una credenza diffusa in tutto il mondo. Per secoli, le persone affette da questa triste deformità si sono viste toccare da qualunque passante particolarmente scaramantico, in particolar modo a Napoli, dove malocchi e fortuna hanno sempre influenzato particolarmente la vita delle persone. C’è una piccola particolarità in questo fastidioso rito: le “scartellate”, quindi le donne gobbe, a differenza degli uomini, porterebbero seccia e sono uno dei simboli più nefasti da incontrare.
Perché questo sessismo scaramantico? Per spiegarlo occorre risalire al medioevo. È proprio in questo bigotto periodo storico che è nato il famigerato “culto” della gobba. Si credeva, infatti, che un uomo che dovesse patire questa sofferenza fosse stato, in qualche modo, toccato da Dio. Toccare il suo fardello diventava, quindi, sfiorare qualcosa che aveva toccato il Supremo in persona, una reliquia vivente che avrebbe portato la benedizione del Signore.
Le donne, si sa, non vantavano una grande considerazione nel medioevo, anzi: venivano additate come tentatrici, seduttrici ed impulsive, quando andava bene; quando andava male venivano bruciate vive come streghe. Dio avrebbe mai potuto toccare creature così empie? Assolutamente no. Quindi, una donna con la gobba non era stata toccata da Dio, ma dal Demonio e portava dietro il marchio del suo peccato. Nonostante l’essere umano si sia evoluto rispetto a quei secoli bui, alcuni strascichi rimangono ed ancora oggi, pur senza conoscere il motivo, possiamo ancora vedere spergiuri e riti scaramantici al passaggio di una “scartellata”.