Il rovinoso fallimento della ditta di armatori “Deiulemar” ha messo in ginocchio l’intera economia di Torre del Greco: migliaia di persone avevano investito i risparmi di una vita nella società torrese e, attualmente, si trovano a non aver visto neanche un centesimo della somma persa. Sembrerebbe, però, che i curatori della procedura fallimentare abbiano reperito, fra i beni ed i conti distratti dagli armatori, la considerevole somma di 8.608.414 euro e che sia già pronto un piano di riparto per dividere tale “bottino” fra i creditori chirografari che hanno opposto ricorso.
Potrebbe sembrare una quantità di denaro notevole, ma dobbiamo considerare che il credito che gli investitori torresi vantano nei confronti della “Deiulemar” è di 860.841.447 euro, circa cento volte la somma pronta per il riparto. Quindi, gli oltre 13.000 creditori, dopo anni di battaglie legali, potranno ricevere solo l’1% di quanto è stato sottratto loro. In pratica, stando al nuovo riparto, chi un tempo vantava un credito di 100.000 euro riceverà soltanto 1.000 euro mentre chi aveva in mano agli armatori poche decine di migliaia di euro si vedrà risarcire con poche centinaia.
Una beffa enorme, un contentino misero che, in molti casi, non riuscirà nemmeno a coprire le spese legali del ricorso. Certo, qualcuno potrebbe vedere nelle oltre 500 pagine del piano di riparto un segno di speranza per ulteriori e futuri sviluppi, ma, come evidenzia lo stesso documento, i torresi dovranno essere ancora risarciti di 851 milioni di euro: servirebbero altri 100 di questi fortunati rinvenimenti per ridare alla città la ricchezza perduta.