Sono passati solo tre anni da quando fu posata la simbolica prima pietra per la costruzione del nuovissimo Polo tecnologico del Cnr che sarebbe dovuto diventare il nuovo pilastro della ricerca di Napoli. Contrariamente a quanto, solitamente siamo abituati a vedere, il modernissimo centro è già pronto a divenire operativo con un tempismo sorprendente rispetto alla complessità della sua struttura. Questa mattina il presidente del centro, Luigi Nicolais, ha tagliato il nastro inaugurale, promettendo: “È una mano che diamo al Paese per crescere”. Il complesso racchiuderà al suo interno l’Istituto di Ricerca sulla Combustione (Irc) e l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (Irea), oltre a numerosi laboratori e centri per nuovi studi e ricerche.
Nocolais ha spiegato anche cosa ha portato a tempi così serrati e ad una realizzazione tanto puntuale: “grazie a un lavoro di squadra con il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche e il Comune di Napoli, è stato possibile stringere i tempi, solitamente lunghi, legati alla burocrazia”. Secondo quanto riporta il Mattino, la struttura è classica, ovvero composta da edifici che convergono tutti intorno a un unico cortile e si sviluppa su 6.500 metri quadrati. Ogni edificio consta di tre piani, raggiungendo, nel complesso, una superficie utilizzabile di 10.000 metri quadrati. Inoltre l’intero complesso è stato eretto usando i più sofisticati metodi di prevenzione anti-sismica, poggiando interamente su rivoluzionari dissuasori utili ad evitare qualunque crisi.
Sempre riguardo all’innovazione tecnologica del Polo, viene fatto notare che tutti gli ambienti interni saranno muniti di un particolare sistema di riscaldamento che si attiverà solo quando la sala in questione sarà occupata da qualcuno. Questo particolare meccanismo eviterà qualunque spreco economico e, sopratutto, energetico.