Terremoto sull’Osservatorio Vesuviano: Ingv commissaria l’istituto


Napoli – Una delibera inoltrata il mercoledì 17 febbraio dal consiglio di amministrazione centrale dell’Ingv di Roma avrebbe rimosso dall’incarico il direttore dell’Osservatorio Vesuviano di Napoli, Giuseppe De Natale, commissariando l’ente. A prendere il posto di De Natale, con il ruolo di commissario, sarebbe Marcello Martini, che fu direttore della struttura prima dell’avvento del vertice sostituito. A diramare la notizia, insieme al contenuto della delibera redatta e firmata dal direttore generale dell’Ingv Tullio Pepe, è il Corriere del Mezzogiorno.

A provocare la drastica decisione sarebbe stata una situazione di malessere e stress all’interno dell’amministrazione dell’Osservatorio, più volte denunciata da dipendenti e sindacati. Una serie di proteste che avrebbero portato ad una grande indagine per fare chiarezza: “Nel corso della seduta del 25 giugno 2015 — si legge nella delibera — ha dato mandato al presidente di stipulare una convenzione con il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II rappresentato dal direttore pro tempore Edoardo Massimilla, al fine di effettuare un’indagine approfondita sulle tematiche legate allo stress lavoro correlato tra i dipendenti della Sezione Ingv di Napoli”. L’indagine degli psicologi ha effettivamente manifestato “gravissime criticità nella Direzione della Sezione, in ordine (a) all’organizzazione, al funzionamento e alla gestione di vari servizi anche essenziali, (b) al riconoscimento della leadership dirigenziale e (c) al benessere organizzativo della Sezione”.

Non sarebbe solo l’organizzazione del personale ad essere finita nell’occhio del ciclone, ma l’intera gestione di De Natale. Sarebbe stata, infatti, costituita, insieme al commissariamento, una commissione che dovrebbe analizzare le operazioni gestionali dell’amministrazione dell’Osservatorio Vesuviano ed, in particolare, per quanto concerne i progetti di ricerca degli ultimi tre anni. Un vero e proprio terremoto, quindi, che sarebbe arrivato in un momento critico: l’area di Pozzuoli è ancora in stato di allerta gialla e, mai come in questo momento, il funzionamento dell’Osservatorio sarebbe vitale.


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