Costruiva aerei in garage. Luigi Pascale, lo Steve Jobs napoletano

All’età di 93 anni ha ricevuto la laurea honoris causa dalla Seconda Università di Napoli, per gli importanti traguardi raggiunti nell’ambito dell’ingegneria aerospaziale. Luigi Pascale, napoletano doc, laureato già in ingegneria meccanica, può essere considerato uno dei personaggi più rappresentativi dell’aeronautica italiana. Come riportato dal sito AerospazioCampania.it, il professore Pascale ha iniziato giovanissimo a costruire i primi modelli di aerei, fino a fondare la Tecnam, un’azienda multinazionale, eccellenza industriale campana e alla quale ancora oggi, nonostante l’età avanzata, il Professore continua a dare il suo contributo. Ma è considerato anche padre di tanti ingegneri aerospaziali, in quanto la sua carriera di progettista e costruttore è andata di pari passo a quella accademica, diventando, dopo pochi anni la sua laurea, professore e dimostrando un vero e proprio talento per l’insegnamento.

Grande pilota, geniale progettista, con il fratello Giovanni costruì a Napoli il suo primo aereo a 25 anni nel garage di casa. Si trattava del P48 Astore. Da quel primo velivolo, collaudato dall’asso dell’aviazione Mario De Bernardi, seguirono altri prototipi, fino alla vittoria del Giro di Sicilia nel 1956, con il P55 Tornado, che convinse i due fratelli ad aprire un piccolo stabilimento per la produzione in serie. Una personalità unica, come dimostrato dal fatto che, dopo la sua proclamazione, avvenuta in un’aula stracolma di ex alunni e personalità importanti del mondo aeronautico campano, ha incantato tutti  tenendo la lectio magistralisIl trasporto aereo supersonico dopo il Concorde”.