Si è insediato da circa sei mesi a capo di uno dei monumenti più importanti d’Italia con l’obiettivo di rilanciare turisticamente e culturalmente la Reggia di Caserta. Eppure Mauro Felicori, manager bolognese laureato in Filosofia, non sembra essere riuscito a farsi apprezzare dai sindacati del patrimonio artistico che presiede.
A comunicarlo sono gli stessi lavoratori in una lettera inviata al capo di gabinetto del ministro Dario Franceschini, al segretario generale del ministero dei Beni Culturali e al responsabile della Direzione generale dei musei. Nella nota si apprende che per i sindacati “Il Direttore disattende l’attuale legislazione che lega l’apertura degli spazi museali in funzione del numero degli addetti necessari ad una efficace tutela” e “L’organizzazione degli eventi, negli spazi del Monumento, disattende le procedure previste per legge”. Inoltre nel comunicato si afferma che la mancata organizzazione gerarchica permetta “una chiara anarchia” all’interno dell’area accoglienza e vigilanza della Reggia. Ma il richiamo che colpisce più di tutti è il seguente: “Il Direttore permane nella struttura fino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l’intera struttura museale”. Ora, pur volendo comprendere le difficoltà di avere rapporti con un nuovo responsabile e i problemi di organizzazione in una struttura così grande e complessa come può essere la Reggia di Caserta, è davvero difficile capire come la presenza del direttore all’interno della struttura possa mettere a rischio la sicurezza dell’edificio invece di invogliare a una maggiore dedizione.