Napoletani difendono pacificamente San Gennaro, ma alla D’Urso non piace
Mar 10, 2016 - Germana Squillace
“Giù le mani da San Gennaro” è stato il titolo di un servizio andato ieri pomeriggio in onda, su Canale 5, all’interno del programma pomeridiano condotto da Barbara D’Urso. L’obiettivo era di far capire ai telespettatori, grazie alle parole di un gruppo di giovani riunitisi all’esterno del Duomo, perché i napoletani si fossero schierati contro il decreto emanato da Angelino Alfano, ministro dell’Interno. O almeno questo sembrava l’intento ufficiale.
La verità raccontata da uno dei ragazzi presenti alla protesta pacifica è stata tutt’altra. “Abbiamo aspettato tre ore al freddo – ha scritto il giovane su un post pubblicato su Facebook – Tre ore in cui ci siamo preoccupati, aggiungerei giustamente, che di noi si facesse il solito ritratto stereotipato di selvaggi intenti a sacrificare una capra sul sagrato del Duomo e chissà quale altra immagine sbagliata di Napoli si voleva dare oggi”. “Ma – prosegue il partecipante – quando siamo arrivati finalmente alla diretta e ci avevi presentato come ‘napoletani arrabbiati’ e ti sei resa conto che invece non stavamo lì a prenderci a pugni o a ballare la tarantella, ecco che misteriosamente scompariamo dal palinsesto”. Il ragazzo afferma anche che inizialmente la D’Urso aveva “promesso” di ridare la linea ai giovani per far spiegare ulteriormente il rapporto tra Napoli e il Santo, ma che in realtà il secondo collegamento non è stato più effettuato proprio – a Suo dire – a causa della natura pacifica dell’evento. Tutto questo dopo che il servizio era già stato ritardato di alcune ore per dare precedenza a un cucciolo di cane che secondo la conduttrice napoletana poteva fare più audience. “La nostra protesta – conclude il manifestante – è stata riportata negli USA, in Inghilterra, Francia, Germania, Cina, Spagna. E nessuno degli articoli dedicati alla nostra manifestazione, nessun giornalista si è permesso di riportare la notizia come la sagra della pizza o peggio del trash”. Ma probabilmente semplici ragazzi che cercano di spiegare il proprio culto e la propria città non sono abbastanza per il pomeriggio di Canale 5.
Servizio andato in onda su Pomeriggio Cinque
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