San Giuseppe Vesuviano: chiuse 4 fabbriche. Vivevano e lavoravano tra rifiuti
Mar 17, 2016 - Chiara Cepollaro
Ben 4 fabbriche sono state chiuse a San Giuseppe Vesuviano, dopo l’irruzione della squadra della Polizia Municipale, coordinata dal comandante Ciro Cirilli, nell’ambito delle operazioni contro l’abbandono di rifiuti speciali; in effetti, l’abbandono di rifiuti speciali e prodotti di scarto avvengono, spesso ad opera di piccole aziende e opifici, come avveniva per le fabbriche di San Giuseppe, le quali sono state sanzionate con i sigilli. A diffondere la notizia è Il Fattovesuviano.it.
Ma il blitz non ha riguardato esclusivamente la questione – rifiuti. Ben altro sarebbe stato lo scenario in sui si sono imbattuti gli uomini della Municipale: sfruttamento di lavoro nero e gravi problemi igienico-sanitari. Infatti laboratori di produzione e abitazioni per i manovali sarebbero situati negli stessi ambienti, contrastando tutte le norme igienico – sanitarie, le leggi in vigore sulla sicurezza sul lavoro e le normative urbanistiche.
Le fabbriche in questione, tutte appartenenti al settore tessile, erano gestite da cittadini italiani, cinesi e bengalesi e, tra le denunce ricevute, ci sarebbero anche quelle per il lavoro di personale non regolarmente assunto, sfruttamento del lavoro clandestino e deposito abusivo. Alcune buste con all’interno scarti di tessuti sarebbero state rinvenute all’interno degli edifici: si tratterebbe di rifiuti che, da lì a poco, sarebbero stati smaltiti irregolarmente.
Si tratterebbe di opifici situati, nello specifico, in via Mattiuli e via Nappi. E sembra che la Polizia Municipale sia intenta a proseguire su questa strada, debellando questo genere di realtà, le quali hanno vita grazie all’illecito e allo sfruttamento.