L’istruzione universitaria può risultare un argomento dolente, per una serie di motivi che possono essere vari e molteplici. Alcune volte le potenzialità di un apparato universitario sembrano cadere sotto il peso di normative che ne sminuiscono le condizioni o che limitano i campi di applicazione. Ciò avviene riducendo i corsi di studio o accorpandone di altri sotto due cicli molto distinti, eppure… ci sono delle eccezioni evidenti. Una tra queste è la facoltà di Ingegneria della Federico II, secondo Edoardo Cosenza, tra le migliori d’Europa e la nona migliore università al mondo, almeno secondo il metodo dell’ “Indice H“, si dirà a riguardo più avanti.
Edoardo Cosenza è un esperto in materia; collaudatore e consulente per importanti opere strutturali innovate in zona sismica. Ha scritto numerosi articoli e saggi nella materia ingegneristica e ha gestito, sotto la sua presidenza, numerose Commissioni per lo sviluppo e la crescita di tale materia. Il professore ha recentemente pubblicato, attraverso la propria pagina Facebook personale, la classifica delle migliori università di Ingegneria. “Napoli batte Stanford” afferma Cosenza ”Ma batte anche il Politecnico di Milano e di Torino”. I risultati sono stati ottenuti dalla QS University Word Ranking, basandosi sul parametro H-Index; un parametro proposto da Jorge E. Hirsh dell’Università della California a San Diego che quantifica l’impatto e la prolificità del lavoro degli scienziati, basandosi su una serie di equazioni che prendono in considerazione sia il numero delle loro pubblicazioni, sia il numero delle citazioni ricevute.
Cosenza proclama l’indice H come “il parametro migliore per misurare la qualità della ricerca internazionale“, aggiungendo, con un’amara stoccata “di tenere in considerazione questa classifica anche quando uscirà il ranking stabilito da alcuni quotidiani nazionali perché” scrive Cosenza sulla sua pagina ufficiale ”Diranno le solite Balle”, la frecciatina diventa ancor più marcata quando stabilisce le modalità ”Fantasiose ”in cui questi quotidiani nazionali misureranno la qualità della ricerca.
Sul Corriere del Mezzogiorno è stata rilasciata una dichiarazione del preside della facoltà, la quale afferma che l’università di Ingegneria della Federico II ha avuto un continuo miglioramento, nonostante il pregresso universitario, soprattutto per i settori legati all’ingegneria e alla tecnologia. Si è anche parlato di una penalizzazione che sembra colpire alcuni corsi di studio esterni, che dovrebbero invece risplendere sul campo internazionale. Uno tra questi: archeologia. Sembrerebbe che tale limitazione derivi da una valutazione della stessa QS University Word Ranking, la quale, prenderebbe in considerazioni solo scritti pubblicati in lingua inglese.
Una limitazione linguistica che sembrerebbe essere comunque in fase di superamento, dal momento che, aggiunge il rettore, è in corso una polemica internazionale che dovrebbe portare una valida soluzione.