Napoli ha visto istallato oggi il suo primo forno crematorio. Certo, la cremazione è pratica frequente, ormai, per le salme dei nostri cari, ma finora, essa comportava l’intromissione di privati, i quali provvedevano all’opera. Pertanto, grosse spese da parte delle famiglie. Ora, i cittadini napoletani potranno contare su Zeus, un nome emblematico per il primo forno della città. Il quale, inoltre, non sarà l’unico. Ce ne saranno almeno altri due a breve distanza.
L’apparecchio, innovativo e quindi pronto a garantire la massima efficienza, ha una capacità di oltre 200 cremazioni all’anno; rispetta, inoltre, tutte le norme che salvaguardano l’ambiente e arriva, soprattutto, dopo lunghi anni di cattiva progettualità. Napoli è una città legata particolarmente al culto dei morti, attorno alla sepoltura dei quali, da sempre, vi è un business irrefrenabile, non sempre lecito.
Zeus, pertanto, è un grande passo verso l’emancipazione del rituale mortuario e la civiltà. A tutti sarà garantita l’accessibilità alla cremazione, poiché la spesa, annuncia De Magistris sarà di 600 euro circa.
La gestione dell’area crematoria nel cimitero di Poggioreale, sarà affidata ad una gara pubblica, che terminerà il 30 maggio. Il bando prevede «l’obbligo» a carico del concessionario dell’acquisto di altri due forni per la struttura comunale. Pertanto, alla linea installata oggi se ne andranno ad aggiungere altre due per soddisfare tutta la domanda.