Risale, infatti, al luglio 2014 la vicenda che causò la rabbia dei cittadini flegrei e non solo: in centinaia e provenienti da tutto lo stivale, sfilarono per le strade di Pozzuoli per protestare contro l’accaduto. Il Comune, infatti, decise anche di dedicare una scultura a Spike, accompagnata dall’aforisma di Victor Hugo: “Guarda negli occhi un cane e prova ad affermare che non ha un’anima”.
Il Comune di Pozzuoli, di fatti, si costituirà parte civile al processo di giovedì, così come i padroni di Spike, due persone anziane di Arco Felice. Il gesto, aggravato da crudeltà immotivata, dovrà secondo il parere degli animalisti, determinare un precedente giudiziario, poiché i maltrattamenti degli animali sono ancora un territorio confuso e gestito male dalla legge italiana.
Ricordiamo, inoltre, che l’uomo compì l’atroce gesto sotto agli occhi dei 4 figli minorenni: un esempio per la propria prole assolutamente lontano da ogni educazione di amore e umanità.