Caserta – Le indagini coordinate della procura di Santa Maria Capua Vetere che lo scorso mese hanno portato l’arresto di due militari, con l’accusa di corruzione a causa di tangenti intascate nella caserma di Capua, non sembra essersi ancora conclusa. Il mese scorso è stato arrestato anche l’imprenditore Francesco Caprio. Le prove documentali hanno dimostrato che le somme di denaro intascate dai due colonnelli dell’Esercito Italiano, versate dallo stesso imprenditore, si aggiravano tra i 30.000 e i 40.000 euro.
Le indagini sono proseguite e nel corso di questa notte altri due nomi sono finiti nella lista nera; i nomi più risonanti, quelli che suscitano più scalpore, sono quelli di Gaetano Mautone e Antonio Criseleo, altri ufficiali dell’Esercito Italiano, ma anche per il costruttore Fancesco Caprio. In aggiunta a questi, si è proceduto all’arresto di altre quattro persone.
L’accusa è sempre quella di corruzione; gli imprenditori arrestati sono accusati di aver versato somme di denaro da capogiro che sono state intascate da militari con lo scopo di alterare e manipolare gli appalti pubblici banditi dal Ministero della Difesa. Appalti che erano destinati per la ristrutturazione e la manutenzione delle caserme dell’Esercito.
Secondo IlMattino, questa notte il blitz è stato eseguito dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Caserta, con un’inchiesta coordinata proprio dalla Procura della Santa Maria Capua Vetere. Queste indagini hanno colpito vertici importanti che hanno partecipato ai lavori. Sempre secondo IlMattino, lo scandalo echeggerebbe anche tra nomi altisonanti quali Eugenio Carannile, comandante di uno specifico Reparto Infrastrutture a cui sono stati affidati i lavori nelle caserme da ristrutturare, assieme a Raffaele Bisogno capo ufficio dei lavori del medesimo ufficio.