E’ come se non fosse mai andato via, Ciro Esposito. La sua immagine, il suo nome, i fatti del 3 maggio, si susseguono sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei suoi cari, ancora nel bel mezzo del cammino giuridico relativo all’omicidio.
I Pm romani Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio hanno chiesto, in aula, l’ergastolo per l’assassino di Ciro, Daniele De santis, conosciuto come “Gastone” negli ambienti ultrà romanisti.
Alla requisitoria del magistrato hanno assistito, inoltre, i genitori del giovane napoletano e l’avvocato Pisani, che ha sottolineato come l’ergastolo non sia una consolazione per i genitori dopo la perdita di Ciro, ma comunque una rappresentazione della giustizia.
Per quanto riguarda, invece, i due partenopei accusati di rissa e lesioni, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti, per essi la Procura ha chiesto 3 anni di reclusione. Ricordiamo che i due napoletani erano tra i partecipanti a quella furiosa rissa poco sportiva, quella in cui Ciro Espsito perse la vita, dopo essere stato sparato da Daniele De santis. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione dei fatti, non era solo ma in compagnia di altri “camerati”, almeno tre, i quali l’hanno lasciato sul posto, allontanandosi dai fatti. Tutti appartenevano al gruppo ultrà romanista ed erano molto vicino agli ambienti di estrema destra.
Dopo i fatti del 3 maggio 2012, prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, che hanno visto Ciro vittima di una violenza inappropriata, i rapporti tra il tifo romanista e quello napoletano si sono alterati, procurando non poca tensione. E per quanto riguarda la partita del 25 aprile, che vede lo scontro nella capitale Roma-Napoli, al match potranno assistere solo i tifosi napoletani non residenti in Campania e con la tessera del tifoso.