Continua inarrestabile il sempre più abbondante flusso di idee di Mauro Felicori, nuovo direttore della Reggia di Caserta, noto ai più per essere stato additato da alcuni sindacati come “il direttore stacanovista“.
Così come riportato da “La Stampa”, Felicori avrebbe maturato una scelta nel pieno rispetto di quelli che appaiono essere gli obiettivi principali di questa direzione e cioè la promozione culturale della Reggia di Caserta, il rafforzamento della presenza italiana nel circuito delle residenze reali e la ricerca di fondi utili a sostenere un progetto di riqualificazione dell’accoglienza al pubblico. Felicori ha deciso, infatti, di avventurarsi in un ambizioso progetto che mira a proporre la Reggia di Caserta quale scenario perfetto di competizioni sportive.
Sebbene la Reggia sia già stata in passato scenario di competizioni quali, ad esempio, la Oxford Cambridge del 2002, quella di Felicori rappresenta comunque una scelta originale ancora in via di elaborazione. “La Reggia in questi ultimi anni è stata trascurata e ha bisogno di essere ricordata. Pensiamo a uno show post olimpico, magari con Federica Pellegrini. Mi sembra un binomio magico” ha dichiarato Felicori nell’intervista.
Si tratta, tuttavia, di una piccola fetta di un progetto molto più ambizioso che intende aprire la Reggia a diverse discipline sportive. Felicori avrebbe infatti ammesso di voler definire appuntamenti con l’equitazione e il golf, oltre a organizzare gemellaggi con la scherma e il ciclismo.
Rientra in questa visione anche la firma di un accordo con una squadra locale che Felicori racconta in questo modo “Intanto abbiamo firmato un accordo con la squadra di nuoto locale, la Adn, un gruppo multietnico che si preparara ai Giochi sotto la guida di un tecnico italiano. Ho scoperto qui delle belle eccellenze e noi siamo un alleato perfetto per esaltarle. E poi bisogna aprire, diventare popolari“.
Ciononostante, non si ferma allo sport il progetto di promozione culturale messo in atto dal “direttore stacanovista” che anticipa di stare prendendo accordi con la Rai per la realizzazione di un concerto di lirica nel giardino inglese della Reggia vanvitelliana.
Un uomo pieno di idee, dunque, che non si arrende dinanzi alle difficoltà e che a chi fa notare che la Reggia è, per definizione, un luogo aristocratico risponde: “Sì, ma i Borboni aprivano un giorno all’anno, noi ospitiamo tutti i giorni dell’anno e dobbiamo smettere di credere che il pubblico venga per inchinarsi alla maestà. I visitatori vanno rispettati“.