Continua il caso Fortuna Loffredo, bimba di 6 anni abusata ed uccisa a Caivano. Tante e diverse le reazioni a caldo in seguito alla svolta, che stamane avrebbe portato all’arresto di Raimondo Caputo, compagno e convivente della mamma dell’amica del cuore della bambina. “Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall’altro dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia”. Queste le parole di Domenica Guardato, mamma della piccola Fortuna e donna distrutta dalla tragedia subita, e dal destino toccato alla sua piccola. Ad oggi, però, Domenica tira un sospiro di sollievo. Cerca la verità, vuole la giustizia! “Chi sa, parli!”: da due anni ormai la donna si esprimeva così, esortando gli abitanti del palazzo a far luce sull’accaduto, convinta che “il mostro” si trovasse all’interno di quelle mura.
Un colpo duro, quello di stamattina, per tutto il quartiere. Lo stesso parroco, Don Maurizio Patriciello, che in passato celebrò i funerali della bambina, si dichiara sconvolto dalla notizia appresa stamane. “Si tratta di un caso molto strano, nel quale tante cose non tornano. Chi sa, deve parlare. Davanti a Dio e agli uomini.” Pronunciava queste parole, Don Maurizio, al momento del funerale.
Ad oggi, continua: “Se quella che gli inquirenti hanno trovato è davvero “là verita!”, li ringraziamo. La nostra comunità ha vissuto due anni di sofferenza inimmaginabile, dopo la morte di Fortuna. E se le responsabilità vengono accertate, il colpevole dovrà pagare. Quello che ha commesso è il peccato più orribile che si possa immaginare.” Conclude così il parroco, nella speranza che la verità possa rappresentare un momento di rinascita per il quartiere e per i suoi abitanti, persone perbene, ingiustamente colpite da accuse che per fortuna riguardano una minima di parte di essi.