La fantasia dei napoletani non conosce limiti, così come il coraggio di farsi beffe della morte. Isotta Bellomunno è un’artista che incarna perfettamente queste due qualità. Perché solo una mente artistica come la sua (e soprattutto napoletana) può immaginare, e poi concretamente realizzare, una traversata tra il lungomare e Castel dell’Ovo a bordo di una bara. Sì, avete letto bene. A bordo di una bara. Una scelta tutt’altro che casuale.
Il cognome di Isotta infatti è legato alla sua famiglia partenopea, che da oltre cento anni si occupa di esequie e onoranze funebri in tutta Napoli. La sua vita ha però preso una piega diversa. Nel 2005 abbandona Napoli e si trasferisce a Milano per studiare scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel 2011. La sua arte è volutamente provocatoria, ironica e beffarda. Appunto come questa particolare traversata in mare, a bordo della barabarca (questo, il nome “ufficiale” dell’imbarcazione).
Al di la dell’ovvio intento provocatorio, Isotta vuole soprattutto ironizzare sulle sue origini napoletane, proprio in una città in cui da sempre c’è un gusto particolare per l’occulto e il soprannaturale. La bara, da oggetto di per sè fermo, immobile ed eterno, si trasforma così in un mezzo di trasporto, che riconduce simbolicamente Isotta alla sua terra natia.