Caso Parco Verde. La psicologa: “I bambini non volevano parlare, io li ho sbloccati così..”
Mag 14, 2016 - Claudia Ausilio
Quella che è accaduta al Parco Verde di Caivano è una tragedia silenziosa. Le vittime sono bambini innocenti costretti a tacere e a subire senza poter chiedere aiuto. La psicologa Rosetta Cappelluccio, in una lunga intervista a Il Mattino ha spiegato l’orrore subito da queste piccole anime, dopo aver ascoltato i bambini del palazzo dove sono morti Fortuna Loffredo e Antonio Giglio.
La dottoressa spiega che ci sono voluti ben due anni per farli sbloccare e farsi raccontare cosa era accaduto. Ma come ci è riuscita? “Con i bambini ci vuole tanta delicatezza e tanta accortezza anche perché non sempre gli indici di abuso sono evidenti. Per fare in modo che loro si sciolgano utilizziamo varie tecniche come il colloquio che li mette a proprio agio, oppure come il gioco e il disegno. Insomma li portiamo pian piano a ricordare il trauma vissuto per fare in modo che poi se ne liberino, non lo nascondano più“, spiega.
Ma l’esperta spiega che i bambini hanno voluto rimuovere l’accaduto come meccanismo di difesa, ma solo dopo che hanno provato a parlare con gli adulti, rimanendo però inascoltati. Ma come può una mamma far finta di non capire? “Sì, anche una mamma. Spesso si finge di non capire per vergogna o perché non si vuole e non si può reagire“, racconta la dottoressa Cappelluccio.
“I bambini sono costretti a tollerare e quindi a rimuovere, in questi casi tendono a frammentare l’episodio dell’abuso e tocca poi alla psicologa ricucire tutti questi frammenti” – continua – “Spesso gli orchi sono stati azzannati da altri orchi. Insomma, vecchie vittime di abusi“.