Il cinema come la fiction e la tv hanno dato grande risalto alla gastronomia italiana in generale. I piatti della cucina napoletana soprattutto hanno molte volte trovato posto sulle tavole dei set cinematografici. Abbiamo voluto ripercorrere attraverso il cinema la storia della cucina napoletana, una delle più famose al mondo. Piatti tipici della tradizione che sono diventati celebri anche grazie al cinema e alla tv.
È forse il fiore all’occhiello della nostra gastronomia, riservato molte volte ai giorni di festa e alla domenica il Ragù napoletano, uno dei piatti più famosi al mondo è stato protagonista del celebre film “Sabato Domenica e Lunedì”, opera cinematografica del 1990 diretto da Lina Wertmüller, tratto dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo, con attori del calibro di Sophia Loren, Luca De Filippo, Luciano De Crescenzo, Pupella Maggio, Enzo Cannavale e Isa Danieli. Il ragù nel film è motivo di battibecco nella famosissima scena ambientata in una macelleria. Ad accendere l’animata questione è la ricetta del Ragù napoletano e sulle diverse tipologie di carni che vanno a comporre il famosissimo piatto. Tale ricetta viene poi preparata dalla padrona di casa per il giorno della domenica. Nel preparare il Ragù vengono utilizzati alcuni modi di dire napoletani come ad esempio il Ragù deve “pippiare” (cuocere lentamente) o come i maccheroni “Arruscati” (ripassati in padella). Come tipologia di pasta nel film sono stati utilizzati i “Zitoni” spezzati praticamente delle cannucce di pasta lunga che vengono spezzate a mano.
La pizza è protagonista anche nel film d’animazione del 2003 “Totò Sapore e la magica storia della pizza” realizzato dallo studio italiano Lanterna Magica e diretto da Maurizio Forestieri. Ambientato a Napoli, nel 1758. Il film racconta la storia di Antonio detto Totò Sapore, un giovane ragazzo cantastorie squattrinato che gira per le strade della città suonando canzoni che parlano del piacere del buon cibo, adorato dai napoletani, per la sua abilità nel distogliere la gente dalla fame e per mantenere tutti allegri. Il film racconta di come Totò riesce a cavarsela nelle sue avventure superando molti ostacoli inventando un nuovo piatto: la Pizza.
Sophia Loren nel film a episodi del 1954 diretto da Vittorio De Sica “L’Oro di Napoli”, propone un’altra variante della pizza “la pizza Fritta”. La pellicola è suddivisa in sei episodi complessivi. L’episodio a cui ci riferiamo è “Pizze a credito”, Sofia e suo marito Rosario gestiscono una pizzeria da asporto nel rione Materdei. Lei è bella e formosa; e i clienti frequentano il suo negozio anche per questo. Rosario, ovviamente, è geloso e possessivo. Un giorno il costoso anello di fidanzamento che Sofia ha sempre portato scompare. Potrebbe essere caduto nella pasta della pizza della guardia notturna o in quella di un fresco vedovo, ma la verità è più amara: Sofia l’aveva lasciato dal giovane amante che, non senza imbarazzo, lo riporta fingendo di averlo trovato in una pizza.
Nel capolavoro cinematografico Matrimonio all’italiana film del 1964 diretto da Vittorio De Sica. Il soggetto è la commedia teatrale Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. Protagonisti Domenico soriano Marcello Mastroianni e Filumena Marturano Sophia Loren. Ancorché nel film il cibo sia visivamente poco presente è però attraverso questo che si snoda l’intera vicenda. La prostituta Filumè per sfamare i suoi tre figli, accetta la peggiore delle prostituzioni sono due le scene in particolare che hanno destato la nostra attenzione, Filumè dopo vent’anni di dedizione a Dummì si finge morente per farsi sposare ma improvvisamente si rià ed esclama la fatidica frase: Dummì io sto ’cca la poveretta sta ‘cca vivente, A’ Maronna m’ha fatto ‘a grazia, siamo marito e moglie eh eh! Struccata e dimessa ma con piglio da generale si reca in cucina, apre il frigo vi estrae un piatto di pasta avanzata e inizia a mangiarlo ingordamente tra le ridicole esternazioni del marito. Non è dato sapere cosa ci fosse in quel piatto né si riesce a scorgere nitidamente ma la tesi più seguita vede pasta e fagioli. Nello stesso film un’altra scena ricordiamo che è legata ai bignè o zeppole che dava ai figli da piccoli e loro al primo morso si riempivano la faccia di zucchero a velo.
La scena del capitone che al mercato finge di essere morto, è una delle più belle del film “Cosi parlò Bellavista”, altro capolavoro cinematografico napoletano. Cosa dire dei piatti annoverati nel film Benvenuti al Sud il Sanguinaccio, la Zizzona di Battipaglia.
Non conosco napoletano a cui non piaccia il babà eppure nel film “Incantesimo Napoletano”, la bambina protagonista preferisce incredibilmente il panettone al babà. La storia è questa Immaginatevi una famiglia napoletana, di quelle che più napoletane non si può: che succede se, per uno strano scherzo del destino, la loro primogenita, che ovviamente non può che chiamarsi Assuntina, parla solo milanese e rifiuta la pastiera, i babà, il capitone perché preferisce il risotto allo zafferano. Invano il padre (Gianni Ferreri) cerca di farla “guarire”, nemmeno la vacanza-studio a Torre Annunziata, a casa degli zii che parlano un dialetto tale che non si capiscono neanche tra loro, sortisce alcun effetto. Piacevole commedia che tende a stravolgere tutti i luoghi comuni sulla “napoletanità”. Questo film e stato l’esordio di due bravi registi, Paolo Genovese e Luca Miniero. L’affresco comico e surreale è ben sorretto anche grazie ai due attori principali, Gianni Ferreri e Marina Confalone. La famosa pasticceria Scaturchio, quella della pastiera napoletana per intenderci, ha inventato, in onore del film, un nuovo dolce che mescola la tradizione partenopea ad un pizzico di milanesità. Una delle tradizioni mattutine napoletane invece viene citata nel capolavoro di Eduardo De Filippo, “Natale in casa Cupiello“: ‘A zuppa ‘e latte, che tutti nella propria vita almeno una volta hanno fatto colazione con questa bontà tutta napoletana.