Secondo un’indagine svolta dalla UE, e caratterizzante il 2015, in Campania si troverebbe il maggior numero di siti dalle acque inquinate. Ciò è emerso attraverso il rapporto europeo sui siti balneabili: “poor”, è la definizione data ai suddetti siti da parte dello studio made in Bruxelles. Le zone campane dove maggiormente si concentra questa criticità, sarebbero ben 22, molte delle quali mete turistiche di grande portata e particolarmente ambite: basti pensare a Marina di Cetara, o alla marina di Vietri, piuttosto che al lato est di Marina Grande di Sorrento. Ancora, da Castellammare a San Giovanni, le acque pare siano davvero contaminate.
Dal 2013 al 2015, però, secondo i dati, la situazione pare sia in netto miglioramento. Ci sono località, infatti, che non hanno tardato a raggiungere l’eccellenza: tra queste Agropoli e Marina grande di Amalfi. E’ palese il frutto degli interventi effettuati sui depuratori negli ultimi anni, ed è palese, oltretutto, il grande impegno ad opera di un commissario, Nicola Dell’Acqua: è grazie a lui che sono stati riattivati i “sedimentatori”, che consentono di trattare i liquami anche in caso di piogge.
L’ altro dato positivo, poi, è che, sempre secondo il rapporto europeo, l’ Italia rappresenta una delle otto località caratterizzate dal 90% dei siti di balneazione puliti: eccellente, secondo la ricerca, la qualità dell’acqua.
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