Luigi de Magistris, in conferenza stampa dopo i risultati dell’elezioni partenopee: “sono tranquillo”, esordisce il sindaco uscente, riferendosi ai risultati ottenuti. “L’unico rammarico che ho è quello di non aver potuto contare su alcune liste che sono state escluse”, aggiunge in seguito, legandosi al problema delle liste che sono state eliminate dalla Commissione elettorale mandamentale.
I toni di de Magistris erano abbastanza tranquilli e coincisi, nonostante i residui d’adrenalina che si percepivano dall’energia manifesta. Poi, sul Presidente del Consiglio: “Renzi ha fatto un’operazione di sabotaggio, anziché di rottamazione” ,afferma il politico napoletano, riconducendo il discorso alla scelta renziana di schierare l’intero governo e i suoi rappresentanti per pubblicizzare la Valente, candidata del Pd, la quale non è arrivata ai risultati attesi.
Poi la domanda su una probabile candidatura alle elezioni politiche del 2018: “Non ho intenzione di candidarmi per nessuna carica. (…) C’è, invece, ora, la volontà di portare Napoli in alto, Napoli capitale, Napoli cuore del primo movimento politico nazionale di liberazione da un sistema opprimente, mafioso, oligarchico, corrotto e liberista”.
E proprio in merito al Movimento, il sindaco uscente della città, induce ad esso la critica circa la sua organizzazione: nato dall’istinto, dalla passione politica e dalla militanza, ha peccato di poca organizzazione. “Mi impegno ad organizzare un Movimento organizzato”, esclama quindi de Magistris, a prescindere dal tradizionale organigramma del Movimento o del partito politico. Pronto a dialogare con tutte le forze politiche.
Infatti, in relazione ai grillini, aggiunge che è pronto a confrontarsi ed aprire un dialogo per costruire insieme; non si tratta di un’alleanza politica, ma di una collaborazione. E comunque sia non li reputa “avversari“.
De Magistris, inoltre, parla di sé come un sindaco pluralista: “Un sindaco che prende il 43% contro i grandi partiti e contro la camorra, non è il sindaco di una parte sola”, ma il sindaco di tutti. “Questa città sta dando voce a chi voce non ha mai avuto”, ossia alle minoranze e agli emarginati dalla gestione politica.
“Napoli si è schierata”, conclude, “Non vogliamo più vedere Napoli mortificata e sotto interessi criminali”.