Il Sud Italia possiede paesaggi maestosi, scenari naturalistici che lasciano di stucco… ma la qualità dell’aria, com’è? In molti collegano il meridione anche alla speculazione edilizia e allo scempio industriale, per cui la pulizia dell’aria che si respira sarebbe, in tal modo, compromessa. Invece, tutt’altra sembra essere la verità.
La notizia è che proprio al Sud è presente una purezza d’aria mai riscontrata prima, nello specifico in Calabria, a Tirivolo, una piccola frazione di Zagarise (Catanzaro), situata all’interno del Parco Nazionale della Sila. A metterlo in luce è Fame di Sud.
E a dirlo (come scrive il portale Famedisud) sono stati due scienziati che si erano cimentati in un progetto internazionale sull’inquinamento da nanoparticelle: Stefano Montanari, direttore del Laboratorio Nanodiagnostico di Modena, e Antonietta Gatti, anche lei specializzata in nanodiagnostica.
I due, per le analisi utili al progetto, erano alla ricerca di un luogo in cui l’inquinamento fosse molto basso, quasi in prossimità dello zero, consapevoli che un posto simile sul globo era difficile da trovare poiché non esistono barriere che possano proteggere l’atmosfera.
Ma poi, grazie ad un collega norvegese, si sono recati sull’isola di Salvbard, nel Mare Glaciale Artico, in cui, supponevano, la qualità dell’aria fosse senza dubbio migliore e la contaminazione molto bassa. Ma così non è stato: al microscopio erano visibili le polveri sottili causa d’inquinamento, le quali erano arrivate fin lì probabilmente spostate dal vento oppure, come poi hanno sostenuto gli scienziati, a causa della rotazione terrestre, la quale spinge verso i poli il particolato sospeso.
Poi lo strano caso. Mentre Montanari e Gatti erano in una pseudo-vacanza in Calabria, si sono recati al Parco avventura Orme nel Parco, a Zagarise. E qui, un giorno, quasi per diletto, hanno provato a tirare fuori gli strumenti di rilevazione e osservare l’aria circostante. Tornati a casa hanno analizzato i filtri al microscopio accorgendosi di ciò che avevano trovato: aria pulita. Nettamente migliore di quella rilevata alle isole Salvbard. I filtri sono stati poi ancora analizzati meticolosamente, tramite uno strumento accurato che riusciva ad identificare le polveri sottili, sia in base alla loro morfologia che in base alla loro composizione chimica e i risultati sono stati sorprendenti.
In una conferenza stampa del 2010 le ricerche sono state presentate al pubblico. Una terra come Calabria, la quale si ostinano a voler trasformare in terra industriale, possiede veramente tutto, compreso la qualità del clima e le bellezze della natura. Se si pensa che le polveri inquinanti si trovano anche nel cibo che mangiamo e non si trovano nell’aria della Sila, allora si può capire il valore fondamentale che questa terra preserva ancora, contro tutte le dinamiche di devastazione umana, nei confronti non solo della natura ma del genere umano stesso.
E proprio la località in questione dell’altopiano calabrese, di recente è stata eletta Riserva della Biosfera italiana nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell’UNESCO, nonché candidato a Patrimonio dell’Umanità.