Tony Tammaro: “I giovani devono restare qui. Bisogna solo rottamare qualche vecchiazzo”



Il Maestro, come i fan lo chiamavano, inchinandosi talvolta goliardicamente ai suoi piedi, ha raccolto un pubblico numerosissimo al concerto di venerdì sera 1 luglio, presso La RenaNera Beach, uno dei lidi del litorale di Torre Annunziata. Stiamo parlando di Tony Tammaro, portavoce indiscusso della corrente tamarra: ironizzare sui comportamenti partenopei e, allo stesso tempo, raccontare verità che sono appartenute un po’ a tutti noi, sono le chiavi del suo successo. Dal Supersantos nei cofani delle macchine durante una gita, alla vacanza con tutta la famiglia a Scalea, fino alla pasquetta a Ischia, non senza il casatiello nello zaino, i suoi pezzi, da anni, disegnano ludicamente abitudini e stili di vita del napoletano medio. E l’enfasi che, senza dubbio, dà ad ogni aneddoto conferisce loro l’originale comicità.

Il pubblico lo ama. Canta a memoria ogni singolo brano e al momento delle foto, l’intera platea ha fatto la fila per stringergli la mano da vicino.

Noi di VesuvioLive.it, l’abbiamo seguito mentre si svincolava dai fan, per fargli qualche domanda.

“Tony ti anticipo che si tratta di domande di una certa serietà. Iniziamo. Cosa ne pensi dei napoletani che dicono FRIGIARELLI invece di friarielli?”

“Beh, io ci ho abitato. Ho vissuto una vita intera coi Vomeresi, sono loro! Guarda è un popolo a parte. Infatti me ne sono andato proprio per questo motivo, mi dava fastidio sto fatto dei Frigiarelli”.

“Cosa ne pensi dei napoletani che aprono il finestrino della macchina e buttano giù tutto quello che capita: carte inzevate, pacchetti di sigarette, molari dei figli appena caduti….mantenendo questo quadro, anche mediatico, del napoletano un po’ buzzurro?”

“Mo’ pensandoci bene, io stavo camminando dietro una macchina e mi hanno rotto il vetro: è arrivato qualcosa all’improvviso. Non era un sasso: era un molare di un bambino! (ride). Eh, ch’amma fà, ci sono ancora, purtroppo, questo tipo di persone”, poi ironizza sulla base di un suo tormentone, “VabBè fin quando è roba piccola…basta che non buttano ‘a sacchetta!”

“L’ultima e poi ti lascio. Cosa ne pensi dei giovani napoletani che hanno deciso di restare. Di non partire per Londra o Berlino per fare i lavapiatti o i call center?”

“Avete fatto benissimo. Io credo che nella nostra bellissima regione, il tempo di rottamare qualche vecchiazzo (caso mai mi rottamate pure a me, nun’ fa niente), si starà da Dio: questa, a mio avviso, è la regione più giovane del mondo. Io adoro i giovani e credo molto in loro. Penso che tra 10 anni qui si starà benissimo, quando tutti quegli impiegati vecchi, ca’ nun’ sanno usà manco ‘o computer, andranno in pensione e ci sarete voi ai loro posti.”

 

 


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