Ieri la sfilata di Dolce&Gabbana a lei dedicata, oggi la cittadinanza onoraria concessale dal Comune di Napoli. Sophia Loren sa come fare innamorare il pubblico di sé, d’altronde è da più di 60 anni (di carriera) che lo fa, ovviamente in un modo tutto suo. Uno stile elegante ma al tempo stesso semplice e mai barocco, una sensualità irresistibile eppure mai volgare, un successo invidiabile e ciononostante mai invidiato, perché Sofia Villani Scicolone (questo il suo vero nome di battesimo) ha saputo conquistare il mondo con il suo fascino e le sua qualità di attrice e donna dello spettacolo, ma non ha mai dimenticato le proprie radici, tutte – nonostante la sua nascita sia avvenuta a Roma – orgogliosamente napoletane.
Le ha ricordate anche ieri tra via dei Tribunali e San Gregorio Armeno, dove una folla festante le ha dedicato un’accoglienza da vera star holliwoodiana: “Se ho avuto fortuna nel cinema lo devo anche a Napoli, è una città che mi emoziona sempre. Vi amo tutti”
Un amore assolutamente ricambiato dai napoletani, cittadini e istituzioni, senza alcuna differenza. E’ per questo motivo che questa mattina, nel Maschio Angioino, alla presenza del sindaco Luigi De Magistris e dell’assessore alla cultura, Nino Daniele, a Sophia Loren è stata consegnata la cittadinanza onoraria. Un omaggio che Napoli le ha voluto dedicare per ringraziarla del lustro che ha portato al capoluogo campano. Un omaggio molto apprezzato dall’attrice, tanto da farla commuovere al momento di prendere la parola davanti alla nutrita schiera di giornalisti presenti all’evento.
Queste le parole più pregnanti del suo discorso: “Vengo spesso a Napoli, ma ci vengo zitta zitta“. Così come l’aveva abbandonata per ritornare a Roma e lanciarsi nel mondo del cinema e della moda, ma non ha mai dimenticato la sua adolescenza passata tra i vicoli di Pozzuoli, che ha ricordato davvero con grande commozione: ben dieci secondi, infatti, ha dovuto fermarsi per trattenere le lacrime. Un’empasse rotto con la solita simpatia: “Il sindaco comunque è nu bello guaglione“. E tutti giù a ridere e ad applaudire uno dei più grandi personaggi che Napoli può annoverare tra le fila della sua storia.