Napoli in questi giorni è stata al centro dell’attenzione mediatica grazie agli eventi organizzati da Dolce & Gabbana per celebrare i 30 anni di carriera del marchio di moda. Anche se una parte della stampa nazionale non ha dato risalto a ciò che accadeva a Napoli, forse perché non era Gomorra o quello che accadeva non screditava ma elogiava la città partenopea, da molti definita la più bella del mondo.
A puntare però gli occhi su Napoli è stata invece la stampa internazionale come hanno fatto due dei più importanti e prestigiosi giornali: Vogue America, considerato il più autorevole giornale di moda al mondo e Il Financial Times, principale giornale economico-finanziario del Regno Unito ed uno dei più antichi, autorevoli e letti del mondo.
Ed è proprio il giornale britannico a criticare il fatto che i media nazionali non hanno dato lustro all’evento napoletano firmato Dolce & Gabbana, Jo Ellison giornalista della famosa testata nel suo articolo scrive: «Pur essendo la terza più grande area metropolitana in Italia, con circa tre milioni di abitanti e uno dei porti più trafficati del mondo, Napoli manca forse della narrazione di moda delle altre grandi città italiane. Anche perché è offuscata dalla sua reputazione, dalla sua violenza sociale e politica. Ancora oggi, la città del sud deve lottare con la cultura popolare che la racconta male. I fan della serie televisiva Gomorra riconosceranno la città come uno dei luoghi con maggiore corruzione e criminalità».
Eppure, qualcosa cambierà anche grazie a questo evento che Dolce & Gabbana hanno voluto fortemente nella città del Vesuvio. Evento che ha saputo raccontarla in maniera diversa, isolandone il meglio.
Le due autorevoli testate giornalistiche hanno inoltre apprezzato la scelta di Dolce & Gabbana di ambientare la sfilata a Napoli, città alla quale si sono ispirati per disegnare la collezione che andava anche a prendere spunto dalla donna che più rappresenta Napoli nel mondo Sophia Loren, che è stata anche madrina dell’evento. In sintesi i giornali confermano che la visione che i due stilisti hanno voluto dare è quella di una “celebrazione della vita nel modo napoletano”.