San Giovanni a Teduccio. Da due anni senza lavoro: si lancia nel vuoto. “Non ha più senso vivere”
Lug 12, 2016 - Chiara Cepollaro
Lo chiamano “Bacino di crisi”. E’ il contenitore simbolico nel quale sono finite tutte le aziende di Caserta che hanno dovuto chiudere i propri cancelli e, di conseguenza, i contratti di lavoro con i dipendenti.
Ma alcuni di essi, non ri-trovano il proprio posto nel mondo ed arrivano a togliersi la vita: Salvatore De Francesco, 43 anni, di San Giovanni a Teduccio si è lanciato nel vuoto, venerdì scorso, dal terrazzo del palazzo in cui vive la sorella, a Casalnuovo. Salvatore era un ex-dipendente della Ixifin di Caserta, ormai dismessa da due anni; e da due anni, l’uomo era senza lavoro: “Scusatemi, ma così non ha più senso vivere” scrive il padre di famiglia su un biglietto, prima di compiere l’estremo gesto, prima di cercare nella morte il rimedio per la propria disperazione.
Salvatore, dopo la chiusura dell’azienda, si era recato sia in alcune parti d’Italia che all’estero per trovare una nuova collocazione lavorativa, ma di continuo, buchi nell’acqua, sia nelle Marche, in cui vive una sorella che in Germania, appoggiandosi da un parente.
Questa mattina, presso la Chiesa di Maria SS Madre della Consolazione, a San Giovanni a Teduccio, si terranno i funerali del giovane uomo. Un uomo rimasto bloccato nella caverna della frustrazione e dell’amarezza. Un uomo a cui la crisi economica ha rubato prima la dignità e poi la vita: gli ex operai delle aziende casertane chiuse da circa due anni, non ricevono sostegno economico di alcun genere, non ricevono manco più parole di conforto, se non dai loro simili. Un messaggio di profondo cordoglio è stato pubblicato sul gruppo Facebook Bacino di Crisi Caserta, il quale, contiene, inoltre, per chi volesse, le modalità per donare il proprio aiuto ai familiari.