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Incendio al campo Rom di Casalnuovo e scempio ambientale: ma lo Stato volta la faccia

Oramai tutti sono a conoscenza dello scempio che è avvenuto ieri pomeriggio: un incendio di vaste proporzioni che si è sviluppato all’interno del campo Rom Capodichino di Casalnuovo, nei pressi dell’Aeroporto civile e dell’Ikea.

Una colonna di fumo nero denso era visibile da molti chilometri di distanza, molti voli sono stati bloccati a causa della scarsa visibilità. Le fiamme hanno iniziato a svilupparsi intorno alle 17:30 e l’incendio è stato spento del tutto solo pochi minuti fa.

I residenti della zona hanno udito forti esplosioni provenire dal campo a causa della presenza di diverse bombole di GPL, tanto spavento e un’aria irrespirabile che ha costretto i cittadini a barricarsi in casa nonostante le alte temperature.

Alcuni abitanti del campo Rom, per fortuna quasi del tutto sgomberato già prima dell’incendio, giurano di aver visto un uomo scendere da un furgone e appiccare il fuoco con delle taniche di benzina. Ma quella nube nera non ha niente di diverso da una bomba di guerra. L’aria era satura di diossina e provoca cancro. Lo scorso gennaio, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato un rapporto in cui denuncia a chiare lettere lo scempio della Terra dei Fuochi, dove si muore di più che in altre zone d’Italia, ci si ammala più di tumore e si registrano più ricoveri.

Nonostante gli appelli disperati dei cittadini i roghi tossici continuano a martoriare il territorio tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, l’aria specialmente in queste calde nottate di luglio è irrespirabile. L’esercito chiede rinforzi per vigilare maggiormente sul territorio ed è quasi all’ordine del giorno la scoperta di discariche di materiale illecito, come quella ritrovata ieri in un campo coltivato a patate, così come è quasi quotidiana la morte di persone innocenti.

Intanto nel pomeriggio di ieri Don Maurizio Patriciello, uomo simbolo della lotta alla strage della Terra dei Fuochi, è stato ricevuto in Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha promesso di venire in visita nella nostra terra, a far cosa ci potremmo domandare.

Quello che sta accadendo al nostro meridione non è altro che il risultato di una politica marcia e corrotta che va avanti da decenni. Un sud sempre più isolato e non solo dalle linee ferroviarie, la presenza di campi Rom che non sono altro che uno schiaffo alla civiltà, le vittime innocenti degli sversamenti illegali e uno Stato che volta la faccia dall’altra parte facendo finta di non vedere. Ma questo è un discorso vecchio, che dura da almeno due secoli.