Nella relazione del ministero dell’Interno sulle attività e risultati della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre del 2015 vengono segnalati i paesi in cui i clan della camorra campana stanno facendo affari.
In Germania oltre ai clan di Napoli hanno diversi interessi anche i Casalesi, che mirano a creare ulteriori canali per il reimpiego e riciclaggio dei proventi illeciti. Inoltre si occupano della distribuzione di abbigliamento contraffatto, quasi sempre con marchi del Made in Italy, alla messa in circolazione di monete false, fino al traffico di veicoli rubati. In alcune regioni quali Assia, Renania Settentrionale-Vestafalia,Baden-Wurttemberg e Baviera si segnala la presenza dei clan Licciardi, Moccia, Cava e Ascione. Nel piccolo Stato di San Marino invece ci sono: Vallefuoco, Marinello, Stolder, Sacco-Bocchetti-Cesarano, Schiavone, Di Lauro, Mazzarella e Zaza.
In Spagna invece hanno creato basi logistiche di traffico internazionale degli stupefacenti, ricoperto dai Paesi del Nord Africa, con un esplicito rimando al Marocco. Operano il clan Amato – Pagano, dove gli affiliati vengono definiti “gli spagnoli” e il clan Mazzarella, nello specifico nella zona della Costa del Sol. Basi tunisine, invece sono diventate strumentali anche per il contrabbando internazionale di tabacchi lavorati esteri organizzato da elementi del clan Aquino-Annunziata di Boscoreale. A Valencia è stato arrestato un latitante vicino al clan De Luca Bossa di Ponticelli.
Nella relazione, inoltre, si fa cenno a come la camorra sia stata inserita, a seguito di una direttiva del Presidente Barack Obama, nella black list delle associazioni di criminalità organizzata più pericolose degli Stati Uniti d’America. Attualmente l’Fbi segnala la presenza negli USA di circa 200 affiliati molti dei quali migrati durante le guerre di camorra.
Fuori dalla Campania, i clan investono e fanno affari anche in altre regioni italiane. In Lombardia le attività sono mirate al riciclaggio di denaro e usura, mentre in Emilia Romagna sono legate principalmente alle iscrizioni nelle white list dopo il terremoto del 2012. Si segnalano persone di riferimento al clan dei Casalesi gruppo Zagaria, a quello dei Mallardo di Giugliano, quello dei Sarno, dei Nuvoletta e dei D’Alessandro di Castellammare di Stabia.
In Toscana si segnala la presenza di affiliati ai clan dei Casalesi, famiglie Schiavone e Iovine e dei Birra – Iacomino. Nel Lazio invece, soprattutto a Roma, è forte la presenza del clan irpino Pagnozzi e degli alleati Senese. I Licciardi e i Contini operano soprattutto nella zona centrale della capitale, dove sono presenti anche i Mazzarella e i Giuliano, mentre nella zona di Latina sono radicati i Casalesi e i Mallardo.