Le famiglie italiane, rispetto a quelle del resto d’Europa, sono penalizzate. A dimostrarlo è uno studio elaborato da ADOC (Associazione Difesa Orientamento Consumatori), che ha analizzato il reddito medio di una famiglia composta da due genitori, entrambi lavoratori dipendenti, un figlio a carico e una casa di circa 80 mq.
Rispetto alle altre famiglie europee corrispondenti allo stereotipo, le famiglie italiane hanno un reddito inferiore del 20%. Ossia, l’entrata mensile totale è pari circa a 2.806 euro contro i 3.371 della media europea. Se si tratta poi della Germania, il reddito complessivo arriva ai 4.000 euro mensili.
Il fattore principale di tale differenza è la pressione fiscale: in Italia quest’ultima raggiunge il 43,7%, mentre nel resto d’Europa si ferma al 40,9%; soprattutto le utenze casalinghe sottolineano la differenza: esse sono più alte in Italia del 18, 7%, mentre il pieno di carburante viene a costare l’11,5% in più.
Inoltre, vi è anche un paradosso interessante nel Bel Paese, ossia la spesa legata al cibo: se da una parte è vero che i prezzi sono più bassi, dall’altra risulta che la spesa alimentare mensile pesa di più sul reddito complessivo. Fare la spesa in Italia costerà, in media, 443 euro al mese (se si escludono le cene fuori casa), ma il suo impatto sul reddito sarà del 18%, contro il 16% della media europea.
L’unico settore in cui lo Stivale è in linea con il resto d’Europa è quello farmaceutico e sanitario: paghiamo gli stessi prezzi del resto d’Europa per i farmaci e per le visite mediche private, ossia una spesa media di 36 euro.