Ciro, come molti ragazzi della sua età, era partito per il progetto Erasmus, programma di studi all’estero che permette a molti giovani europei di effettuare una parte dell’anno didattico universitario in una città estera. Ogni anno sono migliaia gli studenti che partono per l’Erasmus e quest’anno Ciro Ciocca, 21 anni, molisano che studiava alla Federico II di Napoli, era uno di loro.
Tuttavia, il fervore di una nuova ed emozionante esperienza ha incontrato la tragedia. Ciro, dopo pochi giorni dal suo arrivo a Parigi (città di destinazione del progetto di studi) ha incontrato la morte.
E l’ha incontrata in circostanze piuttosto ambigue. Sì perché, il ragazzo, nella notte tra il 2 e il 3 settembre è stato ricoverato nell’ospedale francese riportando gravi ferite all’addome, causate da coltellate. La situazione, stabile per alcuni giorni, è peggiorata e mercoledì 7 settembre il giovane corpo non ha resistito. Ciro è morto.
In primo momento, la gendarmeria francese, la quale ha in mano le indagini relative al caso, ha parlato di un’aggressione in seguito ad un tentativo di rapina: probabilmente volevano portargli via un cellulare e un pc. Ma dopo alcuni giorni, la pista cambia, fino ad accertare che il motivo delle ferite e, pertanto, della morte, sia stato un suicidio. Autolesionismo, quindi, provocato da coltellate all’addome.
Il fratello del giovane, scosso dal dramma, come il resto della famiglia, ha lasciato su Facebook, diversi messaggi di cordoglio e disperazione, fino a richiedere l’aiuto di qualcuno che parlasse il francese ad “alti livelli”, probabilmente per dialogare con le istituzioni francesi.
Sia la città di Campobasso, nella quale viveva il giovane, sia la cittadina di Riccia, dalla quale proveniva, hanno dimostrato vicinanza ai familiari e solidarietà, come altre figure istituzionali del paese, le quali hanno promesso di andare a fondo in un caso come questo, triste e allo stesso tempo misterioso.