La Terza Sezione penale del Tribunale di Salerno ha sentenziato circa il destino di un padre salernitano, il quale per circa 3 anni, ha autorizzato e filmato gli stupri di gruppo sui suoi 3 figli. A violentare i 3 ragazzini, due bambine e un bambino, gli stessi amici paterni: i video degli abusi venivano venduti nel mercato della pedopornografia, con un tariffario che variava dai 20 ai 50 euro.
All’epoca dei fatti, le vittime avevano dai 3 agli 11 anni e le violenze sessuali riguardavano anche rapporti completi, sotto gli occhi del padre, che vendeva i figli senza alcuno scrupolo. Si tratta di una vicenda che si è svolta tra il 2006 e il 2009. Una vicenda che solo ora ha visto la sua giusta conclusione: su richiesta del Pubblico Ministero Giovanni Paternoster, il padre-orco è stato condannato, in primo grado, a 18 anni di carcere, mentre i suoi complici, complessivamente, a 114 anni di carcere, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, aggravata e continuata. Gli stupri, infatti, iniziati nell’estate del 2006, si consumavano in media 3 volte a settimana, in un appartamento di Mariconda, del Centro Storico e di via Andrea Sabatini.
Inoltre, tutti gli accusati dovranno pagare una provvisionale ad horas di 100 mila euro per ogni vittima, oltre ad un risarcimento da decidere in sede civile.
I tre ragazzi, da quando la vicenda è venuta alla luce, hanno vissuto sotto la tutela dell’assistenza sociale, dopo essere stati allontanati dalla famiglia. Le condanne, per ogni inquisito, vanno dai 13 ai 16 anni. Anche la nonna dei piccoli è stata condannata a 15 anni, complice dei reati.