Erano in cinque, cinque uomini che hanno dialogato con Tiziana Cantone dal dicembre del 2014 al gennaio del 2015, sulla chat di Messenger. Tiziana a loro inviava foto “in gran parte in costume da bagno e altre a seno nudo”, come scritto nell’esposto denuncia presentato alla Procura di Napoli nella primavera del 2015. Di quei cinque, due sono fratelli, di Salerno, altri di diverse zone. Dopo una prima scrematura, il pm ha iscritto nel registro degli indagati quattro dei cinque soggetti colpiti da denuncia.
Uno dei fratelli, un imprenditore trentenne, è tranquillo, come testimoniano le sue parole riportate da Il Mattino: “Non devo spiegare proprio nulla, la storia sta per essere archiviata e io non c’entro nulla con quello che si legge in queste ore”.
Gli avvisi di garanzia sono partiti un anno fa, ma da allora la Procura non è ancora riuscita a stabilire chi, degli indagati, sia andato oltre lo scambio di foto e abbia diffuso il video. Di quest’ultimo, la prima copia in rete risale al 25 aprile 2015, su un sito a luci rosse. Dopo tre giorni era già diventato virale: niente pubblicazione su Facebook (che vieta le immagini esplicite di sesso), sì ad altre strade, compresa l’applicazione WhatsApp. Una diffusione velocissima che rende difficile scoprire chi è stato il primo a “postare” il video.
Tra i cinque uomini con cui Tiziana “chattava”, c’era Luca, il cui nickname su Facebook è Luca Lake (nome di fantasia scelto da altre 20 persone). Luca è tranquillo, non vuole svelare la sua identità, né la sua professione, ma assicura di non aver mai ricevuto alcun video dalla ragazza: “Ricordo che all’epoca ci fu uno scambio di foto. E alla fine nella denuncia, che conosco bene perché ho ricevuto un avviso di garanzia, vengono indicate una serie di persone cui sono state inviate proprio delle foto. E, per quanto mi riguarda, le cose stanno proprio in questo modo e cioè io ho ricevuto via chat delle foto, ma video assolutamente no”.