Oggi, 30 ottobre, è un giorno speciale per tutti i tifosi del Calcio Napoli. Esattamente 60 anni fa a Lanus, una città argentina di circa 200.000 abitanti collocata a Sud di Buenos Aires, ebbe inizio una delle favole più belle del nostro calcio. Dall’unione tra Don Diego e Dona Dalma infatti, nascerà colui che da un trentennio a questa parte è considerato il calciatore più forte di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Un campione che, con dedizione e sacrificio, è riuscito a scrivere alcune delle pagine più emozionanti dell’intera storia calcistica partenopea. Di seguito, vi proponiamo le 5 frasi più belle che El Pibe de Oro ha rivolto ai tifosi azzurri nel corso della sua esperienza all’ombra del Vesuvio. Mettetevi comodi, sta per iniziare un entusiasmante viaggio indietro nel tempo…
5 frasi più belle di Diego Armando Maradona
- 05-07-1984, “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires”. Tutto ebbe inizio così. Era un caldo pomeriggio estivo. In 70.000 accorsero quel giorno al San Paolo per dare il benvenuto a Diego. Il fuoriclasse argentino non deluse le aspettative e al suo ingresso in campo fu accolto da una marea di applausi. L’epilogo di una trattativa durata 40 giorni e conclusasi grazie ad un colpo di genio dell’allora presidente azzurro Corrado Ferlaino che nell’ultimo giorno di mercato partì per Barcellona con un volo privato: fece firmare Maradona e in piena notte tornò in Lega a Milano per sostituire di nascosto una busta vuota consegnata quella mattina stessa con un’altra al cui interno vi era il contratto. Nel corso della sua presentazione (condita da una serie interminabile di palleggi e belle giocate), Maradona promise di diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli. Ebbene, Diego non solo mantenne la promessa, ma andò anche oltre diventando una vera e propria “divinità”.
- 26-02-1985, “El puvlico de Napoli me buole vene”. E’ la ventesima giornata della stagione ’84/’85. Al San Paolo arriva la Lazio di Lorenzo Juan Carlos in crisi profonda. Fu un pomeriggio di emozioni per i tifosi presenti. Dopo un primo tempo opaco, gli uomini di Marchesi la risolsero nella ripresa grazie ad una tripletta proprio di Maradona che, insieme all’autogol di Failisetti, fissò il risultato sul 4-0. A fine gara, Diego omaggiò i supporters napoletani con una frase in argentino per ringraziarli di tutto il calore dimostratogli.
- 01-05-1988, “Voglio un tifo incredibile domenica, non voglio nessuna bandiera del Milan, non voglio assolutamente una, perché quando noi andiamo fuori Napoli non siamo nessuno e ci mancano di rispetto tutti quanti, e noi dobbiamo fare lo stesso con loro!”. Terz’ultima giornata di campionato. E’ la partita che vale una stagione. Dopo la vittoria del primo storico scudetto l’anno precedente, il Napoli avrebbe la possibilità di bissare un successo che avrebbe del clamoroso. L’avversario però è di quelli peggiori. Il Milan di Sacchi, autore fino a quel momento di un’incredibile rimonta (complice anche un calo degli azzurri nella seconda parte di campionato), si presenta al San Paolo con un unico obbiettivo: vincere per superare in classifica i padroni di casa e diventare i nuovi primatisti. Il giorno prima della gara, Maradona intimò i tifosi azzurri a presentarsi allo stadio senza alcuna bandiera rossonera e di incitare la squadra dal primo all’ultimo minuto di battaglia. La gente rispose presente, ma i calciatori no e caddero sotto i colpi di Virdis e Van Basten (2-3). Due giornate più tardi, il Milan si laureò Campione d’Italia per l’undicesima volta.
- 10-09-89, “Sono tornato solo per amore della città e dei tifosi”. Dopo un estate di tira e molla, alla fine Diego fa ritorno in Italia. “Con il Napoli è davvero finita. Io continuo ad andare d’accordo con Moggi, ma non con il presidente Ferlaino: quindi non torno. Moggi è una persona eccezionale, Ferlaino no”, aveva dichiarato pochi giorni prima. I rapporti col patron azzurro non erano dei migliori e le possibilità di un suo trasferimento (anche sponda Juventus pronta a fare ogni tipo di follia) erano molto alte. Alla fine però il cuore prevalse sulla ragione. Maradona rimase e il Napoli vinse il suo secondo ed ultimo scudetto della sua storia.
- 09-06-05, “Voglio ringraziare Ferrara che mi ha dato la possibilità di tornare a Napoli, la città e la gente mi mancavano davvero tanto. Spero che questa strada sia quella che mi possa riportare per qualche giorno a Napoli, non so se sarà lunga o corta, ma oggi mi avete dimostrato di non esservi dimenticati di me e di questo io e la mia famiglia vi ringraziamo dal profondo del cuore”. E’ il giorno dell’addio al calcio giocato di Ciro Ferrara. Per l’occasione, tutti gli ex giocatori del Napoli, che nel periodo 1978 – 1985 hanno allietato il pubblico ed i tifosi partenopei, si sono stretti attorno al protagonista della serata con cui hanno giocato una partita di due tempi da 30 minuti contro una rappresentativa della Juventus. Il momento clou della serata però è stato quando tra il primo ed il secondo tempo Diego scese in campo per prendersi l’abbraccio di tutti e 70.000 i tifosi presenti. Gli stessi 70.000 che quel 5 luglio di 21 anni prima erano accorsi a fare ‘gli onori di casa’.
“O mamma mamma mamma, o mamma mamma mamma, sai perché mi batte il corzaon? Ho visto Maradona, ho visto Maradona. Eh, mammà, innamorato son”. E lo siamo da 56 anni… Tanti auguri, Diego!