Afragola. 17enne ridotto in fin di vita perché esce con l’ex di un pregiudicato
Nov 04, 2016 - Redazione
Afragola – Quello che rende particolarmente pericolosa la criminalità giovanile è che i ragazzi non hanno freni e, se già in contatto con ambienti di delinquenza, tendono a vedere nella violenza il modo per risolvere qualunque problema legato alla giovane età. Ne è una prova quanto successo ad Afragola nella serata di ieri: una semplice rivalità amorosa, sfociata in un atto di assurda violenza. La vittima, un 17enne del posto, ha come unica colpa quella di essersi invaghito della ragazza sbagliata e di non aver voluto rinunciare al suo “amore”.
Secondo quanto riporta Il Mattino, infatti, la ragazza in questione era l’ex fidanzata di un giovane pregiudicato, un 23enne agli arresti domiciliari. Il ragazzo, non riuscendo ad accettare la nuova storia, ha deciso di “regolare i conti” con il rivale in pieno stile camorristico, mettendo in atto un vero e proprio agguato. Così, con la complicità di quattro amici, il pregiudicato è riuscito ad attirare il 17enne sotto la casa dove stava scontando la pena. Appena arrivato, il giovane è stato assalito dai quattro complici, tutti di età compresa fra i 16 ed i 23 anni.
Calci e pugni, principalmente al volto mentre l’artefice della vendetta ammirava soddisfatto il pestaggio dal suo balcone. Per le percosse il giovane ha presto perso i sensi. Credendolo morto, il rivale ha anche ordinato agli scagnozzi di disfarsi del corpo e loro hanno subito eseguito caricandolo su una Fiat 600 per depositarlo in qualche campagna nelle vicinanze. Il guidatore della vettura, 21enne, una volta scaricato il corpo si è reso conto che il ragazzo respirava ancora e, temendo le conseguenze, lo ha ricaricato in macchina per scaricarlo fuori all’Ospedale San Giovanni Bosco.
Fortunatamente, gli agenti della sezione Volanti dell’U.P.G. sono riusciti a ricostruire presto tutta la vicenda, salvare la giovane vittima e mettere agli arresti il responsabile e i cinque altri complici. Grazie ad un messaggio vocale sullo smartphone di uno degli aggressori è stato possibile scoprire tutta l’organizzazione dietro all’aggressione e le motivazioni. I giovani sono tutti accusati di tentato omicidio, sequestro di persona ed omissione di soccorso. Al mandante si aggiunge anche l’accusa di evasione dal regime degli arresti domiciliari.