Gragnano, Valle dei Mulini: è avvenuto per mano dell’architetto Carlo De Angelis il restauro di un fabbricato del 1650, oggi sede del nuovo Pastificio Gentile.
Secondo le parole di Alberto Zampino, alla guida del pastificio insieme al fratello, “L’idea era quella di tornare nel luogo dove si moliva il grano”: questa la sua dichiarazione, rilasciata a www.corrieredelmezzogiorno.it. Un mix, insomma, di tradizione e innovazione.
Oltre a valutare le giuste misure di sicurezza, per riportare alla luce l’edificio ci son voluti oltre due anni di studio e duro lavoro: gli effetti dell’azione incessante delle acque, la morfologia del territorio, le sue caratteristiche geologiche, e la vegetazione sono state osservate attentamente nell’arco di questo periodo.
Si tratta di una vera e propria opera di restauro e di rifunzionalizzazione, portata avanti pensando allo sviluppo economico dell’azienda, ma cercando di salvaguardare l’ambiente: nell’opera di ricostruzione, infatti, sono state conservate, dove possibile, archi, volte e pietre originarie in tufo grigio; priorità assoluta, peraltro, è stata data alla conservazione dell’impianto originario del caratteristico Mulino del 1650. All’ingresso dell’edificio, che vanta di una superficie di ben 850 metri quadrati, con una sala produzione e delle celle di essiccazione realizzate col metodo Cirillo, è stata poi allestita una zona museo: qui, oltre ad una macchina in pietra e ad un antico setaccio, è possibile osservare un’antica impastatrice e la prima macchina ad estrusione con trafila di bronzo dell’ 800.
Un vero e proprio viaggio, insomma, nel mondo dei pastai, e nella loro arte antica; il “Il 1650” ci consentirà di osservare metodi e tecniche legati alla produzione della pasta, ed alla sua preparazione a metodo d’arte.