Ora ‘Fido’ ha gli stessi diritti di un figlio. In caso di separazione tra i suoi padroni, sarà il giudice a decidere il suo destino e stabilirà a quale dei due coniugi affidarlo. In realtà, non è una legge, ma il Tribunale entra in gioco nel caso in cui ci siano dissapori tra le parti.
E’ successo, infatti, riporta Cassazione.net, a Roma, dove il Tribunale ha deciso per l’affidamento congiunto di un cagnolino, rivendicato da entrambi i padroni.
Il lui della coppia (non sposati, ma conviventi), infatti, con la scusa di tenere l’animale per qualche giorno, non lo ha più riportato alla sua ex che, disperata, è ricorsa al Tribunale. Qui ha spiegato che ‘Fido’ è suo perché è stata lei a raccoglierlo in strada e ad iscriverlo all’Anagrafe canina; ma lui ribatte sostenendo che Fido è stato iscritto all’Anagrafe a nome della donna soltanto perché era lei, e non lui, a risiedere a Roma.
La diatriba continua, con tanto di documentazioni e testimoni. Alla fine, visto che, come accade con i figli, interesse principale è il benessere del cane, il giudice ha deciso di affidare Fido sei mesi all’uno e sei mesi all’altro padrone.
Quando una delle parti terrà l’animale, l’altro ha il diritto di tenerlo due giorni alla settimana.
Quindi, se siete sposati o convivete, e avete un cane, potete rivolgervi al giudice qualora non trovaste un accordo sull’affido del vostro amato cagnolino.