Va al Taurasi “Poliphemo” 2012 di Luigi Tecce il primo premio assegnato dall’agognata guida “I vini d’Italia” de l’Espresso, giunta quest’anno alla sua sedicesima edizione. Nato dalla vinificazione in rosso del vitigno Aglianico e dall’inconfondibile finale austero, il vino irpino è riuscito a conquistare il palato e l’olfatto di alcuni tra i più prestigiosi sommelier italiani, tanto da balzare in cima alla classifica curata da Andrea Grignaffini e da Antonio Paolini.
Per la verità quest’anno le classifiche – dal primo al centesimo posto – sono tre: i 100 vini da bere subito (vini importanti ed eccellenti, che si possono stappare e bere con piacere già dal giorno di uscita della guida, il 14 ottobre), i 100 vini da conservare (cioè quelli destinati ad affermarsi e a migliorare nel tempo) e i 100 vini da comprare (per l’ottimo rapporto tra la qualità intrinseca e il valore sul mercato). Il Taurasi Poliphemo si è aggiudicato il gradino più alto del podio della seconda categoria.
Tutto ciò grazie alle continue sperimentazione esperite dal proprietario dell’azienda, ereditata dalla famiglia e ubicata a Paternopoli, nella zona alta della docg Taurasi. “Chi lo sceglierà e lo acquisterà, avrà davanti a sé, nel bicchiere, uno dei migliori Taurasi mai prodotti” si legge tra le note della guida de l’Espresso -. “Un vino – si continua a leggere – figlio della sua terra, carnoso, sanguigno, sferico e poi sfaccettato, e dal finale chirurgico. Inforcate gli occhiali 3D, perché sarà pazzesco in futuro“.
Per la cronaca, il primo premio relativo a “I vini da bere subito” è andato al Barbaresco Crichet Pajé 2007 (I Paglieri – Roagna), mentre quello per “I vini da comprare” se l’è aggiudicato il Brunello di Montalcino 2011 (Ridolfi)