Le Nocciole Irpine, le più buone del mondo. Ne va pazza anche la Nutella
Nov 26, 2016 - Domenico Ascione
Nocciole San Giovanni
Le feste sono alle porte ed ogni tavola che si rispetti sarà presto riempita ventiquattro ore su ventiquattro dalle ciociole: la frutta secca che, per tradizione millenaria, deve accompagnare i lauti banchetti natalizi. Fra noci, mandorle, fichi secchi e susamielli non possono certo mancare le nocciole, o nocelle, specialmente se provenienti dall’Irpinia. Nella zona in provincia di Avellino, infatti, vengono prodotte le migliori nocciole d’Italia, al punto da costituire circa un terzo dell’intera produzione nazionale.
A favorirne la crescita ed il gusto unico è la particolarità del terreno, estremamente ricco di calcare. Secondo terredellupo.it le prime coltivazioni di noccioli in Irpinia risalgono a migliaia di anni fa dal momento che gli Etruschi che si stanziarono nella zona ne conoscevano già l’importanza. Oggi, a seconda delle varie tipologie, le nocciole irpine vengono utilizzate nella produzioni di dolci, specialmente torroni pregiati, o consumate fresche direttamente sulle nostre tavole.
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania distingue tre tipologie principali di nocciole prodotte prevalentemente in Irpinia. La prima è la Mortarella caratterizzata da un frutto medio-piccolo, subcilindrico e compresso lateralmente. Il guscio è abbastanza sottile mentre il colore è di un marrone chiaro con lievi striature di colore più intenso. Il forte aroma che caratterizza il seme la rende ideale per essere tostata o usata nella produzione dei torroni. A differenza delle altre, la Mortarella viene prodotta in quasi tutti i territori agricoli campani, essendo la più facile da coltivare.
Ben più ostica è la nocciola Camponica, coltivata esclusivamente nelle aree collinari della provincia di Avellino. A renderla così difficile da produrre è la necessità di grandi altitudini ed un clima particolare. Il frutto ha una forma molto più circolare, la nocciola viene denominata, infatti, “la Tonda”. Il guscio è resistente ed il seme grande con polpa soda e bianca. Particolarmente pregiata è ottima soprattutto per il consumo diretto, magari fresca: cucinarla ne disperderebbe il sapore unico.
La più economica è la nocciola San Giovanni o sangiovannara. Viene coltivata prevalentemente nelle zone pianeggianti fra Napoli ed Avellino ed ha una forma allungata e lievemente compressa ai lati. Il guscio è color marrone chiaro ed è piuttosto sottile, il seme è medio piccolo. E’ proprio la sua forma schiacciata a renderla meno richiesta e, quindi, più economica della Mortarella: le caratteristiche organolettiche sono quasi identiche.