“Se il Vesuvio dovesse scoppiare in 300 secondi potrebbe fare anche seicentomila vittime ma siamo certi che non accadrà nei prossimi mesi“, ha dichiarato il capo della direzione regionale dei Vigili del Fuoco Michele Maria La Veglia.
Durante il convegno «Vulcano rischio napoletano», organizzato dall’Ordine degli Ingegneri e svoltosi sabato alla Mostra d’Oltremare, ha illustrato i piani di evacuazione delle zone a rischio.
“Un’eruzione – ha continuato La Veglia- può essere prevista anche con un mese di anticipo e, dal momento in cui arriverà il preavviso, la gente dovrà ascoltare quello che verrà detto dalla protezione civile e dai Comuni“.
“I livelli di rischio sono 4. Si va dal livello base a quello di attenzione, dallo stato di preallarme a quello di allarme. Il Vesuvio è al piano base, quello meno pericoloso in questo momento. Per i Campi Flegrei, invece, siamo allo stadio successivo, ovvero quello dell’attenzione. Gli indicatori di attività risultano infatti oltre i limiti di norma. Ma, quando ci sarà l’eruzione, è più probabile che sia piccola. In ogni caso, le zone rosse per entrambe le aree sono state preparate per i fenomeni più violenti“, come riporta ilmattino.it.
“Siamo pronti a collaborare – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli Luigi Vinci – per informare i cittadini su come comportarsi in caso di emergenza vulcanica e salvarsi la vita”.