Paolo Gentiloni è l’uomo designato dal Presidente della Repubblica per formare il nuovo governo dopo le dimissioni di Matteo Renzi. L’ex ministro ha accettato con «riserva» l’incarico a tempo che Sergio Mattarella gli ha affidato.
Le maggiori difficoltà poste sul tortuoso cammino che lo attende sono rappresentate dall’indisponibilità delle forze di opposizione a collaborare. Già in questi ultimi giorni da Salvini, Meloni per finire a Forza Italia e M5S, avevano annunciato il no ad un esecutivo di larghe intese ma pronte a cooperare per portare a casa una nuova legge elettorale dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che avverrà a gennaio.
Gentiloni dovrà riuscire a formare il nuovo governo entro il prossimo 15 dicembre, data del Consiglio Europeo. Poi le priorità: legge elettorale, impegno internazionale e ricostruzione delle zone colpite dal terremoto.
Dalle opposizioni si leva forte e chiara la posizione dura del Movimento 5 Stelle che attraverso le dichiarazioni di Giulia Grillo, capogruppo alla Camera, annuncia che il partito uscirà dall’Aula in modo tale da non dover esprimere il diniego alla fiducia.
Partita decisamente in salita l’evventura per Gentiloni che dovrà riuscire a governare con il solo appoggio del Pd.