L’uccisione di Anis Amri ha aperto un nuovo capitolo nella lotta al terrorismo in Italia. L’Europa piange centinaia di vittime dell’Isis, e nel nostro Paese si fanno i conti con la paura di un attentato simile a quelli avvenuti in Germania e in Francia. Intanto, tra le molte discussioni intavolate al riguardo, c’è un’intervista al napoletano Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Ecco cosa ha detto ai microfoni de La Repubblica:
“L”Italia non è soltanto un passaggio per i terroristi. Nel nostro Paese c’è chi offre supporto logistico agli autori delle stragi, dando loro documenti, rifugi, case. In città come Napoli i terroristi trovano aiuto nella criminalità. I piccoli terroristi hanno bisogno di aiuti da parte della criminalità. Penso ai documenti falsi, e non è un caso che a Napoli, Caserta, Bari, Roma, si siano create delle centrali di falsi proprio a servizio degli immigrati. I piccoli terroristi si devono finanziare con la microcriminalità”.
Parole pesanti, che gettano nuove ombre sul ruolo e sullo spazio che i terroristi trovano nel nostro Paese. Non sono solo di passaggio, ma anzi conquistano terreno fertile per le loro stragi.