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Da Futuro Remoto a D&G, fino a N’Albero: Napoli, il 2016 è “robba” tua

Inizio il mio secondo post del blog di Vesuvio Live con una premessa: quello che scriverò non esclude mille altre cose che vorrei dire ma che scelgo di tenere fuori, per ora, per motivi di tempo e per “scelta tecnica”.

Oggi è il 31 dicembre, e come ogni 31 dicembre cosa facciamo? Semplice, a parte brindare in qualunque angolo di mondo possibile, ci dedichiamo al bilancio del nostro anno appena terminato. Amori nati, amori finiti, amori mai cominciati, lavoro perso, lavoro guadagnato, delusioni varie, speranze disattese, sogni realizzati, sogni infranti, perdite, addii. Un riassunto mentale di quello che ci lasciamo alle spalle è d’obbligo prima di aprire le porte al nuovo anno.

Lo stesso procedimento si può fare su Napoli. La nostra città ha vissuto un anno da incorniciare. Sì, lo so cosa state pensando, i problemi ci sono ancora. Ed è proprio quello a cui mi riferivo quando ho fatto la premessa. Ma trovatemi una città in Italia che sia libera dai problemi. Che sia perfetta. Non c’è. Al Sud abbiamo davvero tanto materiale su cui lavorare, e Napoli è addirittura terzultima nella classifica delle città italiane con miglior qualità della vita, però c’è dell’altro. E questo “altro” è quello che nessuno vede mai. Che nessuno vuole vedere. E’ quello che si dimentica in fretta, è il fattore occasionale, l’eccezione, mica la regola (pensano in tanti).

Questo “altro” sono i traguardi, i piccoli grandi successi che Napoli ha raggiunto in questo 2016. Sono 3 ad essermi rimasti impressi, per motivi diversi. Il primo è “Futuro Remoto”, la prima manifestazione di diffusione della cultura scientifica e tecnologica d’Italia, che si è svolta quest’anno a Piazza Plebiscito dal 7 al 10 ottobre. Pochi, pochissimi ne hanno parlato. Molti sono venuti a saperlo da parenti, conoscenti, amici di amici coinvolti nella preparazione e nell’organizzazione dell’evento. Nessuno, a parte qualche tg locale, ha trattato l’argomento. Eppure, il successo è stato incredibile: 230.000 visitatori nella 3 giorni e mezzo di eventi. Un boom pazzesco, che avrebbe meritato servizi di primo piano. Napoli, con Futuro Remoto, ha dimostrato di saper parlare alla gente con la cultura, di saperla intrattenere, di saperla corteggiare, ammaliare. E credetemi, ci è riuscita benissimo.

Dalla cultura al glamour, con la sfilata di D&G, che ha scelto proprio Napoli per celebrare i trent’anni della sua maison. Il viaggio nei vicoli della città, il bagno di folla, la fusione ossimorica tra lusso e semplicità, hanno creato un mix devastante, smuovendo mari e monti. Ospiti ed emittenti internazionali hanno seguito l’evento, i nostri media, invece, assenti ingiustificati.

Dalla moda a…N’Albero. Eh sì, quel mostriciattolo di ferraglia alto 40 metri che tanto cozza con il panorama che sovrasta, è invece un grande punto a favore di Napoli. In nessun’altra città d’Italia il Natale è stato così altisonante come nella città partenopea. N’Albero non è un capolavoro d’arte contemporanea, è vero, ma ha permesso alla nostra città di sentirsi protagonista. E solo noi sappiamo quanto ne abbia bisogno!

E’ assurdo che per i primi due che ho citato non ci sia stato spazio sui giornali o nei tg nazionali. Per giorni interi, invece, ho acceso la tv trovando quella passerella arancione sul lago d’Iseo, in Lombardia, presa d’assalto da cronisti e turisti. Ancora oggi sto cercando di coglierne il lato straordinario. Che però (secondo me) non ha.

La camorra è ancora una piaga, mancano i servizi, la disoccupazione uccide (in Campania c’è il tasso più alto di suicidi per motivi economici), ma in questo 2016 Napoli ha brillato. Protagonista, regina, sulla bocca di tutti quelli che l’hanno conosciuta e che non l’hanno invece riconosciuta per come è sempre stata descritta dall’Italia.

Napoli tra poche ore saluterà un anno che sa di rinascita, di vento che sta cambiando. Lo dimostra l’afflusso incredibile di turisti degli ultimi mesi, cosa mai vista da decenni.

Un punto di partenza, un trampolino per tuffarsi nel 2017 con molta autostima in più.

E pazienza se qualcuno vuole farti credere che sei sporca e cattiva, Napoli. L’unico fardello che dovrai portare in questo nuovo anno sarà quello delle tue enormi speranze e del nostro sogno di vederti riconosciuta come la più bella di tutte. Il resto lascialo indietro, non serve. Più.

Buon anno, anche a voi che state leggendo!