Amadou, 52 anni, senegalese di Dakar, decide di raccontare al Corriere del Mezzogiorno la dura realtà del racket della Maddalena. Una vicenda che è tornata alla ribalta delle cronache dopo il tragico episodio di mercoledì scorso, durante il quale sono rimasti feriti una bimba di dieci anni e tre migranti.
Gli ambulanti della Maddalena pagano 150 euro a settimana per le bancarelle più grandi e 80 euro per quelle più piccole, racconta Amadou. Ci sono sia italiani che migranti, gli estorsori passano e “dicono al venditore che dovrà pagare la cifra stabilita“.
E se l’ambulante non ha guadagnato abbastanza sono guai, “per sdebitarsi deve chiedere soldi in prestito agli altri immigrati“. E i guadagni sono davvero miseri: “Una borsa comprata all’ingrosso a 10 euro ne frutta 12,50. Una cinta che l’ambulante paga 3,50 euro è venduta a 5 euro. Un paio di scarpe all’ingrosso ci costa 15 euro e lo rivendiamo per 20 euro“, dichiara.
Alla Maddalena, sono rimasti una cinquantina di abusivi, “c’è chi ha preferito tornare in Africa e qualcuno è riuscito perfino a scappare senza saldare il conto dell’ultima partita di merce acquistata“, racconta Amadou, che è riuscito a “fuggire” da questo inferno e che ora lavora onestamente come lavapiatti in un ristorante.