Un fedelissimo di Nicola Cosentino è il nuovo presidente della GORI
Feb 25, 2014 - Francesco Pipitone
Da deputato del Pdl dal 2008 al 2013 a primo dei non eletti in occasione delle ultime elezioni, da epurato a Presidente della GORI S.p.A., l’azienda che fornisce il servizio idrico a 76 comuni della Campania per un totale di circa un milione e 700mila abitanti: stiamo parlando di Amedeo Laboccetta, nato a Napoli nel 1948, giovane militante del MSI, futuro Alleanza Nazionale, confluito infine nel Popolo della Libertà. Cosa ha fatto, che qualifica avrebbe per ricoprire la carica di Presidente della GORI e risanarne il bilancio? Semplice: è amico di Nicola Cosentino, parente acquisito di vari esponenti dei Casalesi, tra cui il boss Giuseppe Russo che è suo cognato ed è stato condannato all’ergastolo.
Su Laboccetta pesa lo status di indagato dalla Procura di Roma, in quanto nel mese di Novembre 2011 si recò a casa Francesco Corallo, azionista di una società di scommesse e suo passato assistente parlamentare, e strappò dalle mani di un agente della Guardia di Finanza che stava perquisendo l’abitazione un computer portatile, affermando che era suo e se lo riprendeva perché era un parlamentare. Solo dopo sei mesi e su richiesta al Parlamento da parte della Procura di Milano, quella che aveva disposto la perquisizione della casa di Corallo, il bravo Laboccetta consegnò il computer alla Finanza la poté così scoprire che tutti i contenuti ne erano stati cancellati senza possibilità di recuperarli.
Fedelissimo di Cosentino, sospettato di avere relazioni molto strette con il clan dei Casalesi e in questo senso esistono molti elementi a sostegno della sua colpevolezza, non poteva restare senza un incarico pubblico e allora eccolo messo a capo di un Ente che gestisce l’acqua pubblica. La Regione Campania aveva provato a opporsi a questa nomina, ma Caldoro ha troppo poco potere e, anzi, rischia di veder venire meno la sua maggioranza, e così la politica ci ha servito un altro bel magheggio: a lavorare per Amedeo sono stati il deputato “cosentiniano” Carlo Sarro, commissario liquidatore dell’ATO sarnese Vesuviano, e i sindaci dei 76 Comuni interessati che hanno avuto modo di collocare amici e figli, tutti rigorosamente mancanti dei meriti per ricoprire la propria posizione.
La figura che più emerge da questo quadro è comunque quella del buon Nicola, il quale si manifesta come l’uomo in grado di scegliere gli uomini e dunque le modalità di azione. Essendo stata già ricordata l’accusa a egli rivolta di frequentazione attiva dell’ambiete camorristico, gioverà ricordare come Cosentino abbia visto revocata nei propri confronti la misura della custodia cautelare in carcere, perché i suoi avvocati hanno dimostrato come non sia più un soggetto che faccia politica attiva, mentre come abbiamo visto i fatti sembrerebbero suggerire il contrario. Lo scorso 31 Gennaio invece ha ricevuto un’informazione di garanzia dalla Procura di Napoli, che gli ha reso noto il fatto di essere indagato per estorsione aggravata in agevolazione dei Casalesi.