Christian Bond, un napoletano nell’olimpo dei grandi DJ


Napoli non è fatta solo di musica “neomelodica” la città delle mille culture è come una spugna che assorbe tutto ciò che può renderla piacevole e perché no, anche vetrina per nuove tendenze musicali come quelle che negli ultimi anni stanno spopolando in tutto il mondo con milioni di appassionati. Generi musicali come la Tech-House, una fusione di due generi differenti: la techno e l’house. In Italia sono tanti gli appassionati che di questo genere musicale riescono a farne una professione, oggi vogliamo raccontarvi la storia di un giovane napoletano che con i suoi suoni riesce a coinvolgere migliaia di persone. Un successo il suo riconosciuto anche sui social e dalle classifiche nazionali di settore, che negli ultimi anni lo ha portato a diventare uno dei DJ più richiesti.

Lui è Christian Bond nome d’arte di Christian Vitulano, Dj e Producer partenopeo. Classe ’91 tedesco fuori e napoletano dentro, appassionato di musica da sempre. Figlio di madre tedesca e padre napoletano, manager giovanissimo insieme al fratello del ristorante di famiglia in provincia di Napoli, per oltre 15 anni ha praticato la vela, altra sua grande passione che lo ha portato a girare il mondo, fino alla scelta di lanciarsi nel mondo degli affari gestendo l’attività di famiglia. La sua creatività la investe nella sua più grande passione: la musica, che ha studiato con dedizione sin da piccolo. Alterna la musica classica del pianoforte a quella moderna creata dai suoni digitali. Al lavoro in azienda ha quindi deciso di unire quello della musica come DJ e Producer, con tre dischi e un quarto in uscita: “One More Day”, che uscirà il prossimo 10 febbraio 2017. “The Moon and Back” è stato il suo primo disco, è li che c’è tutta la sua storia. Un successo il brano “Plastic Love” che è rientrato nella classifica di Radio Indaklubb by Radio105, tra i migliori brani di produzione italiana di tutto il 2016.

Quanto è difficile iniziare una carriera nel mondo della musica a Napoli rispetto ad altre città, se ritieni che questa difficoltà ci sia?
Restando in Italia posso dirti che, sicuramente, non siamo a Milano e non che non ci sia alcuna differenza. Quello dell’house è un mondo difficile di suo in cui emergere tra i tanti significa farsi spazio tra i già grandi nomi di questo settore. Ecco, Napoli ha grandi palcoscenici per noi DJ, ma l’approccio alle serate è limitato. Si tratta, ancora oggi, di una nicchia ristretta per veri appassionati. In altre città, invece, c’è un vero e proprio culto nei confronti della dancing music e il riciclo generazionale è inevitabilmente più veloce.

Quanto delle tue radici napoletane metti nella tua parte artistica?
Mi sono da subito dedicato ad un unico genere: quello della deep. A mano, a mano, oggi mi spingo sempre più verso il ramo della tech house che, in realtà, ne è la versione più matura. In sé questi suoni hanno influenze jazz, sono l’insieme di suoni rubati alla natura e mixati a dovere, ma senza mai renderli aggressivi come si può immaginare di una musica house. E Napoli è la patria di queste influenze…

Un consiglio ai tanti giovani che come te vogliono intraprendere questa carriera
Lo studio come regola principale. Lo studio della musica in generale e non solo dei suoni che si possono riprodurre in consolle. Bisogna essere costanti, allenati e sempre aggiornati: quello della musica è un mondo che non si ferma mai.

Un giovane talento quindi che sa cosa vuole dalla vita e dal mondo della musica. Un protagonista della scena musicale che riempie piazze stare e qualunque sia il luogo dove si esibisce. Trascinatore di giovani, armato di sola musica, la sua passione. Non ci resta quindi che aspettare il prossimo 10 febbraio per ascoltare il suo nuovo capolavoro.

Classifica di Radio Indaklubb by Radio105


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI