A Napoli e in provincia, molti foreign fighters, ossia seguaci dell’Isis, “starebbero acquistando passaporti falsi da una sconosciuta organizzazione con base nel napoletano. I passaporti in bianco sono acquisiti attraverso il deep web”. A lanciare l’allarme è l’Aise, Agenzia di informazioni e sicurezza esterna, che riapre con urgenza la discussione sulla reperibilità di documenti falsi nel nostro Paese e nella nostra regione.
Nel documento, mostrato da Il Corriere del Mezzogiorno, è possibile venire a conoscenza anche di una delle pagine web a cui collegarsi per ottenere il passaporto (vfqnd6mieccqyiit.onion./index.php.). Si tratta, però, di pagine “deep”, ossia pagine private o indipendenti che non si collegano ad altro e che fanno parte del web invisibile, una parte della rete in cui si svolgono le attività illecite o quelle segrete.
La pagina indicata nel documento dell’Aise attualmente risulta oscurata, ma (sempre secondo il quotidiano italiano) prima del blocco offriva agli utenti semplici suggerimenti su come ottenere il passaporto falso in poco tempo.
Si tratterebbe di passaporti falsi del Regno Unito, dal costo di 2.000 sterline.