Nuovi inquietanti retroscena emergono dalle indagini sul trafficante di armi di San Giorgio a Cremano. Come già fatto in Russia ed Egitto Mario Di Leva, detto Jaafar, aveva intenzione di realizzare, anche in Iran, una fabbrica di proiettili.
E’ quanto emerge dal provvedimento di fermo emesso dalla DDA di Napoli lo scorso 31 gennaio. Nel pc sequestrato a Di Leva è stata trovata l’offerta, di da 28,6 milioni di euro, riguardante la fornitura di macchinari per costituire in Iran un’industria per la produzione e la ricarica di proiettili militari.
Di Leva, per conto dell’Iran, si sarebbe occupato anche di una fornitura di piombo da Bandar Abbas (Iran) destinata al porto di Napoli.