Fiorella Mannoia, la vera regina del Festival: “Il nostro Sud è stato derubato e saccheggiato”


Il vincitore della 67esima edizione di Sanremo è stato Francesco Gabbani, col la sua “scimmia nuda balla“, ritornello tormentone di “Occidentali’s Karma”. Il Premio della Sala Stampa Radio-Tv-Web Lucio Dalla invece è andato a Fiorella Mannoia, vera regina di Sanremo 2017.

“Che sia Benedetta” è un vero e proprio inno alla vita, un ritorno alla grande per la rossa della musica italiana, dopo 30 anni da “Quello che le donne non dicono”. Tutti o quasi la davano per “favorita” alla vittoria ancor prima di esibirsi con la sua canzone che sarà inserita nel nuovo album “Combattente”, in uscita nei prossimi mesi. “È un album che parla di donne”, ha affermato in questi giorni.

La cantante romana avrà sempre un posto speciale nei cuori dei napoletani e dei meridionali, per i quali ha sempre speso parole importanti, in difesa di un Sud che purtroppo molte volte viene bistrattato e depresso. Spesso durante le sue esibizioni ha parlato di una storia insegnata e tramandata che non corrisponde alla realtà, una verità ribelle e di un orgoglio meridionale che la Mannoia ha spesso raccontato alla sua platea. Una vera e propria dichiarazione d’amore ad un Sud, per niente povero e straccione come raccontano i libri di storia: “il nostro Sud era ricco, moderno più degli altri Paesi europei e di fatto è stato saccheggiato, depresso, derubato“, come riporta InfoOggi del 29 marzo 2015.

Tutto il suo amore per il meridione si esprime nel suo album “Sud” del 2012, maturato dopo aver letto il libro “Terroni” di Pino Aprile. Immancabile l’omaggio a Napoli, per la quale ha sempre nutrito un affetto profondo, con una canzone scritta da Titina De Filippo “Quanne vuò bene”.

Il nostro Sud“, dichiarò Fiorella a La Stampa, “ha diviso lo stesso destino che ha il resto del Sud del mondo: e i briganti non erano dei delinquenti ma erano dei resistenti. Io tutto questo l’ho scoperto in questo libro e poi lo sguardo si è allargato a tutto il Sud del mondo che purtroppo ha lo stesso destino, il latinoamericano e quale continente, il continente più depresso, il più derubato, il più saccheggiato, il continente africano. Allora ho registrato questo disco e c’è messo dentro un po’ di tutto“.


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