La prendevano in giro: ragazza di 14 anni si suicida nella sua cameretta


Una tragica storia che arriva dal Galles. Megan Evans era una ragazzina di 14 anni, allegra e solare, con lo scopo di aiutare gli altri a difendersi dai bulli e a combattere il cyberbullismo. Aveva in particolare aiutato un suo amico che grazie a lei era riuscito ad uscire dall’incubo del bullismo. Megan non ce l’ha fatta però a superare il suo di incubo, perché anche la coraggiosa ragazzina che aiutava gli altri subiva gravi atti di bullismo.

Un incubo a cui ha voluto mettere fine lei stessa qualche giorno fa suicidandosi. A trovarla senza vita è stata la madre, Nicola Harteveld, che ha deciso di raccontare la tragedia della sua famiglia per sensibilizzare sul tema del bullismo e cyberbullismo. Un tema molto attuale nella nostra società tecnologica, dove atti estremi sono all’ordine del giorno anche nel nostro Paese e non solo tra i più giovani: basti ricordare la 12enne di Pordenone che si è lanciata dal balcone accusando i compagni, o la tragica storia di Tiziana Cantone.

Mai si era accorta che sua figlia potesse avere questo genere di problemi, ha fatto sapere la donna, e che solo dopo il suicidio ha scoperto dei messaggi sullo smartphone della figlia. Secondo la donna i bulli la perseguitavano da molto tempo online su Snapchat.  La 14enne non aveva detto a nessuno di questa situazione gravissima, né ai suoi genitori né ai suoi sei fratelli.

Come riportato da Fanpage.it, la madre dell’adolescente racconta: “Stava progettando una gita a Parigi per il prossimo mese. Solo dopo la sua morte abbiamo scoperto che era vittima dei bulli su Snapchat. Loro l’hanno uccisa. Quelli che sembrano messaggi banali, insulti stupidi per rabbia o per scherzo non possono più essere cancellati. Non voglio che altre famiglie vivano il nostro stesso calvario. Purtroppo i nostri figli passano il tempo attaccati ai cellulari 24 ore su 24 e non sappiamo cosa avviene nel loro mondo”. Sul caso la polizia ha aperto un’inchiesta.

La madre di Megan ha mandato un forte messaggio a tutti, sia ai genitori che devono fare attenzione ai figli e soprattutto ai ragazzi di chiedere aiuto: “Dopo la morte di mia figlia, un ragazzo ci ha scritto di essere stato salvato da Megan, che l’ha aiutato a superare la sua lotta con i cyberbulli”. La signora Harteveld, ora, ha un ultimo desiderio. Vuole raccogliere dei cimeli del cantante Justin Bieber, il preferito di Megan, per poterli seppellire insieme al corpo della figlia. “Era una vera fan. Faccio un appello ai ragazzi: era un suo sogno avere un suo cimelio. Se riuscissimo ad averne qualcuno significherebbe aver realizzato il suo ultimo desiderio”.

Questo di Megan non è il primo, ma si spera possa essere l’ultimo caso, dove ragazzi scelgono di mettere fine alla propria vita perché vittime di violenza, che si tratti di violenza verbale o fisica, sessuale, una violenza online o di qualsiasi altro tipo. La violenza va combattuta e il miglior modo per farlo è denunciare anche il minimo atteggiamento. Nessuno ha il diritto di prendersi le vita e la libertà degli altri.


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