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Diabete: in Campania 400.000 malati non vengono curati

Per i circa 400mila diabetici campani il diritto alla salute è solo utopia. In regione infatti i pazienti non sono assistiti nel rispetto delle direttive della legge 9/2009 che disciplina i percorsi assistenziali e nonostante i diversi appelli rimane inapplicata, così come già avviene in tutte le altre regioni. Sulla scorta del trend nazionale, in Campania solo 1 su 3 ha un adeguato controllo del diabete mentre gli altri vanno incontro alle complicanze della malattia: si stima che il 50% dei pazienti muoia a causa di malattie cardiovascolari, il 10-20% per insufficienza renale, mentre il 10% subisce un danno visivo. Tra le persone anziane con diabete di tipo 2 gli eventi cardiovascolari legati alle complicanze della malattia sono la principale causa di mortalità: il 70% dei decessi in questa fascia d’età è dovuto ad un evento cardiovascolare, in primis infarti e ictus.

Questi, i dati emersi dal workshop “Il paziente al centro – La gestione integrata della cronicità“, organizzato con il contributo non condizionante di MSD nell’ambito del progetto “Insieme per il cuore”. L’incontro è stato l’occasione per analizzare il Piano nazionale della Cronicità, messo a punto dal Ministero della Salute – Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, e le implicazioni per la gestione del diabete e delle malattie cardiovascolari. Sul diabete l’ulteriore beffa è che l’attuale gestione non valorizza il ruolo di riferimento del medico di medicina generale che, insieme al medico specialista, rappresenta il perno attorno al quale ruota una corretta gestione integrata del paziente e ne limita la libertà prescrittiva lasciando nel suo armamentario terapeutico, oltre alla classica metformina, le sole sulfoniluree che, secondo i dati della letteratura scientifica, aumentano il rischio cardiovascolare e la mortalità rispetto ai farmaci di più nuova generazione come per esempio i DPP-4 inibitori.